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La prima volta allo stadio di Giulia Paparelli, papà Gabriele: "Nonno Vincenzo era lì con lei!"

di Annalisa Cesaretti
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Domenica è stata la sua prima volta allo stadio. E alla piccola Giulia Paparelli – nipote di Vincenzo – non sarebbe potuta capitare una partita migliore alla quale assistere. I giorni che hanno preceduto il suo battesimo allo stadio Olimpico sono stati ricchi di emozioni. Giulia, che adora Ciro Immobile e Felipe Anderson, scalpitava. Non vedeva l’ora di indossare la sua maglietta della Lazio e di sostenere la squadra dagli spalti. Ecco cosa aveva scritto papà Gabriele sui social prima della partita: "È una settimana che hai preparato la tua bandiera davanti la porta di casa, oggi andrai per la prima volta a vedere la Lazio! Amore di papà divertiti, nonno Vincenzo sarà li con te. Sei la mia vita grida forza Lazio anche per me!". E su quegli stessi spalti ieri la piccola biancoceleste ha rivisto suo nonno, ritratto sulla bandiera che qualcuno proprio ieri ha deciso di sventolare in Curva Nord.

UNA VERA TIFOSA - E ieri ai microfoni di Lazio Style Radio Gabriele Paparelli ha raccontato le emozioni vissute da sua figlia: “Giulia aveva voglia di andare allo stadio da molto tempo. Da lunedì ha iniziato a preparare la sua sciarpetta e la bandiera. Io non sono potuto andare, quindi ad accompagnarla è stato mio suocero. Appena è tornata a casa la prima cosa che mi ha detto è stata: ‘papà, forza Lazio carica!’. Già mi ha fatto promettere di portarla di nuovo allo stadio nel match contro l’Atalanta. Nel post di Facebook avevo scritto ‘vedrai che nonno Vincenzo sarà lì con te’ e il caso ha voluto che proprio ieri in Curva Nord sia apparsa la bandiera col volto di papà. Mi ha veramente commosso. Giulia mi ha chiesto il perché di quella bandiera, io ho provato a spiegarle qualcosa. Le ho detto che nonno Vincenzo tifava Lazio e che i tifosi gli vogliono ancora molto bene. Ho deciso di limitarmi a questo”.

LE EMOZIONI DEL PAPÀ – “Io avevo veramente molta ansia. So che ieri è stata una giornata di grande festa, ma io ho sempre molti timori. Avrò fatto venti telefonate a mio suocero e con lei mi sono raccomandato in tutti i modi. Poi quando la sera l’ho vista così felice mi son detto che ne è valsa veramente la pena”.


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