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L'ex Beruatto: "A Parma segnali positivi. Tra i pali della Nazionale, l'erede di Buffon rimane Marchetti..."

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

Non è un azzardo smettere di aggrottare la fronte dopo Parma-Lazio di domenica scorsa. Quella che abbiamo visto calcare il prato dello stadio Tardini é senza dubbio una Lazio in ripresa. E' di questo avviso Paolo Beruatto, allenatore di calcio, legato ai colori biancocelesti sia in qualità di calciatore che di tecnico, nel settore giovanile. Intervenendo ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7, l'ex difensore ha spiegato perché, tutto sommato, c'è da essere positivi: "La Lazio deve recuperare terreno, sicuramente contro il Parma ha fatto un'ottima partita, i risultati potevano essere diversi, ma l'importante è la prestazione. Vorrei sottolineare il coraggio dell'allenatore nel far giocare un ragazzo del 95, che è stato poi così incisivo". Perché inserire giocatori così giovani nell'organico non è mai così facile: "I giocatori giovani per imparare hanno bisogno di giocare e di sbagliare, la conseguenza è che ci vuole tempo. In linea generale bisogna avere pazienza, cosa che non sembra appartenere alla mentalità italiana: vogliamo i giovani, ma li vogliamo subito. Si pretendono grandi cose senza dare loro tempo e possibilità di sbagliare, così si rallenta loro la crescità".  Possibilità di sbagliare e di crescere, che non deve essere negata nemmeno ad un allenatore all'esordio. Come per esempio Gennaro Gattuso, vecchia conoscenza di Beruatto: "Anche lui ha bisogno di lavorare per crescere. E' diretto, grintoso, vuol fare l'allenatore e ha tutte le caratteristiche per farlo. Sta seguendo tutte le tappe per il suo percorso". Ma forse Palermo è una piazza difficile con un presidente complicato... "Forse. Ma tutto serve per crescere". Un occhio agli azzurri: la stampa ha parlato recentemente di derby tra i pali, sfavorito Marchetti, superato da De Sanctis: "Non penso che Prandelli abbia messo in discussione Marchetti. Senza nulla togliere a De Sanctis, ma l'erede di Buffon credo sia Marchetti, anche per l'età meno avanzata. Il portiere ha un ruolo molto delicato e penso che sulle qualità di Marchetti non ci siano dubbi, nonostante magari qualche situazione non proprio brillante che ha coinvolto il portiere biancoceleste". Sembra infatti che una forte tendenza degli ambienti legati al calcio italiano, sia quella di "bocciare" prematuramente giocatori svantaggiati  da alcuni eventi, e allo stesso modo, in maniera precoce, osannare alcuni giovani. E si giunge a paragoni azzardati: "Sono pressioni esterne sul ragazzo. A 18 anni hai già tante aspettative su di te, se poi se ne aggiungono altre, diventa sempre più difficile trovare un equilibrio. Ed è proprio l'equilibrio che ti aiuta a crescere e a diventare un vero calciatore". Oggi è stata anche diffusa una lettera aperta, in cui i tifosi biancocelesti vengono sollecitati ad essere ancora più vicini ai propri giocatori, soprattutto sostenendoli allo stadio. L'autore? Claudio Lotito. "Io penso che il tifo laziale non venga mai a mancare, i tifosi sono attaccatissimi alla loro squadra. Ma si può sempre fare meglio, i biancocelesti hanno bisogno del loro supporto. Giocare in piazze importanti è complicato. Roma, poi, è  un ambiente terribilmente difficile".


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