.

Juve, Fagioli : "Scommesse? Era come se fossi in campo! La noia mi ha rovinato"

di Niccolò Di Leo

L'incubo di Fagioli sembrerebbe essere finito e per incubo non si fa riferimento alla squalifica, ma al problema della ludopatia che lo ha allontanato da ciò che amava fare di più, giocare a calcio. Il centrocampista della Juve, tornato in campo all'ultima giornata e convocato in Nazionale nel raduno pre Europeo, ora può riprendersi ciò che aveva perso mettendosi alle spalle un doloroso passato. Intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, il classe 2001 ha raccontato del suo periodo buio con grande consapevolezza, individuando anche la causa che lo ha portato a scommettere con quella frequenza:

"Quando finiscono le 4-5 ore di allenamento, ti si spalanca il vuoto. Se non hai altri interessi, quell’abisso ti attira. Io mi annoiavo, sembra assurdo ma è così. Il successo non è un’armatura che resiste alla solitudine, non ti consente, come una corazza, di far rimbalzare le coltellate del tempo vuoto. Pensi a quanti attori, scrittori, musicisti sono precipitati in dipendenze ancora più letali. a noia mi ha rovinato la vita. E poi ogni problema, anche il più stupido come un litigio o una partita sbagliata, dovevo compensarlo con le scariche di adrenalina che mi dava il gioco. Ogni volta che usavo quel maledetto cellulare, ogni giorno e tante volte al giorno, mi sentivo come se fossi in campo". 


Show Player
Altre notizie
PUBBLICITÀ