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Jorginho si racconta: "Inizio difficile a Napoli, ma con Sarri è cambiato tutto"

di Leonardo Giovanetti

Una Champions League, un Europeo e una Supercoppa Europea. Questo, negli ultimi mesi, il bottino di Jorginho che si è preso una bella rivincita nei confronti di chi lo criticava fino a qualche anno fa. In una lunga lettera scritta per 'he Players' Tribune il centrocampista azzurro ha ripercorso quei momenti tornando a parlare anche di Maurizio Sarri, l'allenatore che ha rappresentato la svolta per lui: "Il mio inizio al Chelsea me l’ha fatta mancare ancora di più (Napoli, ndr). Ci ricordiamo tutti cosa dicevano no?! Ero troppo lento. Ero troppo fragile. Ero il figlio di Sarri. Mi sono così arrabbiato. Mi hanno sottovalutato. Ho avuto un inizio turbolento in ogni club in cui sono stato. Ogni club. Quando sono arrivato a Verona, non mi voleva nessuno. Mi hanno mandato in prestito in Lega Pro. Non mi voleva nessuno neanche lì. Ma ho continuato a lavorare e mi sono guadagnato il rispetto. Sono tornato al Verona e siamo stati promossi in Serie A. Ho avuto un anno difficile anche al Napoli, ma poi è arrivato Sarri ed è cambiato tutto".


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