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Il fortino biancoceleste: con Reja solo 3 reti subite, è la seconda miglior difesa del campionato

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Andrea Francesca- Lalaziosiamonoi.it

La miglior difesa è l’attacco. Questo è un detto popolare assolutamente confutabile all’interno del recinto di Formello. In casa Lazio la miglior difesa è la difesa. Dal ritorno di Reja, i biancocelesti hanno alzato la saracinesca, blindato il fortino. Le offensive degli avversari le rimbalzano addosso. 3 gol subiti in 6 partite. Cifre che valgono come un verdetto. Sono lontani ormai i tempi della difesa allo sbando e delle praterie che separavano il portiere e i colleghi biancocelesti. E’ una squadra diversa, rispetto alla Petko-Lazio, sicuramente meno tecnica, meno aggressiva, ma terribilmente più efficace. La squadra si chiude a riccio su se stessa, protegge la sua porta, attende senza frenesia il momento giusto per far male. I numeri non lasciano nessuna possibilità di smentita: come riportato dal Corriere dello Sport i biancocelesti dall'arrivo del tecnico goriziano hanno la seconda miglior difesa del campionato, alle spalle del solo Parma che ha una partita in meno. Inquietante il paragone col suo predecessore: 26 gol in 17 partite nel girone d’andata e quattordicesima difesa del campionato al pari di Verona e Milan, meglio solo di Livorno (29), Bologna (31), Catania (32) e Sassuolo (36). Contro la Roma lo specchio della squadra di mister Reja, con la frustrazione di Gervinho e compagni incapaci di scardinare il fortino, di trovare la chiave per entrare. Rimbalzavano come un pallone sul muro gli uomini di Garcia, con Berisha impegnato solo con conclusioni da lontano. Il segreto principale è stato ritrovare i suoi uomini fidati. Il ritorno di Biava, praticamente mai presente nel girone d’andata, e la ritrovata fiducia del desaparecido Dias e dell’emarginato Ledesma hanno compattato la Lazio, gli hanno dato sostanza, concretezza. La sapienza tattica di Bollini, molto più di un allenatore in seconda per mister Reja, ha fatto il resto. Con numeri del genere la corsa all’Europa, passata da 11 a 4 punti di distanza, non è più un utopia.


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