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I ricordi di Winter: “Dopo la Lazio potevo passare alla Juventus. Il derby con la Roma la partita più dura”

di Gabriele Candelori
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it

Quattro anni alla Lazio per Aron Winter. Dal 1992 al 1996 il centrocampista originario del Suriname e naturalizzato olandese, ha fatto discutere e poi esultare i tifosi biancocelesti a suon di giocate. Oggi il classe ’67 è l’allenatore dell’Under 19 dell’Ajax, pronta a sfidare la Juventus nei sedicesimi di finale di Youth League. Winter ne ha approfittato per ripercorre la sua carriera ai canali ufficiali del club di Amsterdam: “Mi piace il calcio in Italia. Qui ho disputato tante belle partite. Scendere in campo contro la Juventus è fantastico. Parliamo di una squadra con grandi record. Per noi giocare sfide come questa è un’opportunità di vedere a che punto siamo”. Poi ancora sulla sfida di oggi: “Visto il mio passato in Italia, questo è un incrocio speciale per me. Lo è anche per i ragazzi: quella con la Juventus è una partita speciale perché i bianconeri sono un grande nome del calcio mondiale. È un club che stuzzica la nostra immaginazione. Ho ricevuto messaggi da tanti amici e tifosi della Juventus. Hanno trovato bello che io fossi l’allenatore, ma allo stesso tempo sono ansiosi di incontrarci. Ajax e Juventus sono due top club del calcio mondiale. Sarà una bella gara e sono contento”.

RETROSCENA E DERBY - “Nel 1992 mi sono trasferito dall’Ajax alla Lazio. Dopo quattro stagioni a Roma, avevo diverse opzioni per continuare la mia carriera. Potevo anche andare alla Juventus, ma alla fine scelsi l’Inter. Naturalmente erano entrambe due grandi squadre”. Poi sul derby: “Non ho rimpianti nell’essermi trasferito a Milano. In Italia ho giocato tante grandi partite. In Serie A Milan, Juventus, Inter, Lazio e Fiorentina erano tutte grandi squadre. Il derby con la Roma era la gara più dura da affrontare”

CAMPIONI E TATTICA - Winter ha parlato della Serie A alla sua squadra: “Ho raccontato ai ragazzi la storia di grandi campioni come Paolo Maldini e Franco Baresi. Il brasiliano Ronaldo era un mio compagno di squadra all’Inter, è stato uno dei più forti attaccanti con cui abbia mai giocato in carriera”. L’Italia è la patria del catenaccio: Grazie al mio passato in Italia conosco il loro stile di gioco, sono sempre partite difficili da affrontare. Gli italiani ti concedono pochi spazi e sono maestri della difesa. Proveranno a colpirci in contropiede e dovremo stare attenti”. 

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