I momenti più emozionanti dei turni di eliminazione della Champions League 2024
La data è nota dall’inizio della stagione: sabato 1 giugno 2024 alle ore 21:00 italiane, 20:00 locali. Lo scenario è uno tra i più iconici del mondo del calcio: Wembley, sede di tante notti di pallone indimenticabili, non solo per il calcio inglese. Lo sanno bene gli azzurri di Mancini e Vialli, vincitori di Euro 2024 proprio nello stadio londinese contro l’Inghilterra. Stavolta sarà la finale di Champions League ad essere disputata in questo impianto. Si gioca Borussia Dortmund-Real Madrid. Da una parte la squadra che ha vinto una sola edizione nel lontano 1996/1997, dall’altra colei che va alla ricerca della quindicesima coppa dalle grandi orecchie.
Ed è interessante anche capire quale sia il sentiment dei tifosi su X, l’ex Twitter per intenderci, in vista della finale di Champions League, per saperne di più su questo evento e su quanto crescerà l’attesa man mano che ci avvicineremo a questa bellissima sfida. Ma come si è arrivati a questa finale? Quali sono state le sfide iconiche e i momenti più emozionanti di questa edizione della competizione più bella d’Europa a livello di club? Ne abbiamo selezionate tre che hanno fatto da sliding doors per arrivare a Wembley.
Manchester City-Real Madrid
Una delle finali anticipate di questa edizione della Champions League. Un doppio confronto arrivato già ai quarti di finale tra la squadra campione in carica, il City di Guardiola, e la più titolata di tutte, il Real di Carlo Ancelotti. Andata al Bernabeu finita con un pareggio: al vantaggio degli inglesi, gol di Bernardo Silva al secondo minuto, hanno risposto un autogol di Ruben Dias e il raddoppio di Rodrygo Goes (il tutto in due minuti). Quindi il pareggio di Foden, il nuovo vantaggio Citizens di Gvardiol e il definitivo 3-3 di Valverde.
Il ritorno, invece, ha visto gli spagnoli partire fortissimo, con il gol Goes al dodicesimo. Tante occasioni ma poca lucidità per il City, che ha trovato il pari meritatamente solo con De Bruyne al 76esimo. La svolta, però, c’è stata solo ai calci di rigore, dove il Real ha sbagliato sì per primo con Modric, ma ha visto in Lunin, portiere di serata, l’eroe dei quarti di finale. Rudiger, infine, ha messo il sigillo sulla qualificazione, con il rigore decisivo. Partite al cardiopalma, degne di una grande Champions League.
Borussia Dortmund-PSG
Altra doppia sfida incredibile. I parigini alla ricerca della seconda finale europea della storia, dopo quella persa con il Bayern Monaco nel 2020. Dall’altra, i tedeschi che vogliono riassaporare il gusto di una finale di Champions dopo l’ultima volta nel 2013, persa anche nel loro caso contro il Bayern Monaco. Un doppio confronto che vede il PSG avere molte più occasioni nel complessivo dei 180 minuti, ma l’andata si chiude 1-0 per la squadra di Terzic grazie al gol di Fullkrug. Il ritorno? Sempre 1-0 e sempre per i tedeschi, con il gol di Hummels. Sul fatto che, specialmente la seconda partita, avesse riportato un risultato giusto, non si può di certo dire. 30 tiri di Mbappé e compagni, diversi legni colpiti, 6 in due partite, 4 nel solo ritorno al Parco dei Principi. Le emozioni non sono certamente mancate, ma Luis Enrique dovrà pensare parecchio a come affrontare il Borussia la prossima volta.
Bayern Monaco-Real Madrid
Da citare, infine, c’è l’altra semifinale: quella tra un Bayern Monaco in difficoltà, ma sempre fortissimo in Champions League e i futuri finalisti di questa edizione. Un’altra finalissima anticipata, stavolta al penultimo atto. Anche qui, se le attese erano altissime, sono state rispettate appieno. All’andata all’Allianz Arena, i padroni di casa sorprendono, riuscendo a recuperare e a ribaltare momentaneamente lo svantaggio siglato da Vinicius nel primo tempo. Quindi, il pareggio arrivato all’83esimo con il rigore sempre dell’attaccante brasiliano, secondo penalty di serata tra l’altro, dopo quello messo a segno da Kane. Il momentaneo 1-1 era stato firmato da Sané. Il ritorno è stato, se possibile, ancora più avvincente. Come due anni fa con il Manchester City, nel nuovissimo Bernabeu il Real lo ha rifatto: rimonta nel finale di partita e qualificazione alla finale centrata.
Match equilibrato fino al 68esimo, quando Alphonso Davies si inventa un tiro a giro che stappa il match. All’88 sembra finita per Vinicius e compagni, specialmente con un Neuer in versione Pallone d’Oro. E, invece, sul primo errore del portierone tedesco, arriva il pareggio di Joselu. Quindi, tre minuti dopo, sempre l’attaccante spagnolo la ribalta. Ma le emozioni non finiscono qui. Al 96esimo, su 7 minuti di recupero assegnati, Marciniak commette un errore imperdonabile, interrompendo un’azione con fuorigioco molto dubbio prima del gol del Bayern. VAR impossibilitato a intervenire e Real in Finale. Ancelotti l’ha fatto di nuovo. E ora sotto con l’atto conclusivo.