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Honda d'urto, business e tecnica: la Nippostar che entusiasma Twitter

di Luca Capriotti
Fonte: Luca Capriotti - LaLaziosiamonoi

"Honda è senza dubbio un top player". Alberto Zaccheroni, che certo non ha legato alla Lazio gli anni migliori della sua carriera, ha impartito la sua benedizione al trasferimento più affascinante del mercato di gennaio, e non solo in casa Lazio. Non siamo ai livelli dell'affaire Tevez, ma poco ci manca. Il Sol Levante starebbe trovando in Italia sempre più estimatori, considerando che anche in un'altra grande del calcio italiano, l'Inter, Nagatomo gioca titolare con ottimi risultati, e con giornalisti al seguito. Anche all'estero non puó mancare la nippostar: in Germania il Borussia Dortmund, campione in carica e attualmente in testa alla Bundesliga, deve le proprie fortune anche alla tecnica del giovane Kagawa. I più appassionati ricorderanno che il primo a portare in Italia un calciatore giapponese fu Aldo Spinelli, l'allora presidente del Genoa: comprò infatti Kazu Miura, che oltre a segnare per i grifoni un gol decisivo durante un derby nel lontano 1995, assicurò ai genoani la sponsorizzazione del colosso giapponese Kenwood, famosa azienda di elettronica. Business e Calcio, Japan-Italy: si può fare! Spinelli non dovette nemmeno pagare lo stipendio al suo attaccante, che ogni mese andava però a intascare un assegno di 160-170 milioni di lire firmato proprio dalla azienda nipponica. Tu chiamalo se vuoi, affarone. Anche Luciano Gaucci fiutó odor di denaro, tanto denaro, quando qualche anno dopo decise di portare al suo Perugia il talento del Sol Levante per eccellenza, Hidetoshi Nakata, che segnò ben 10 reti nella sua prima stagione italiana, due all'esordio contro la Juventus, squadra che poi avrebbe punito anche nella stagione 2000-2001, indossando la maglia della Roma. Un gol che si sarebbe poi rivelato decisivo per la conquista dello scudetto da parte dei giallorossi. Dal punto di vista mediatico, e non solo, Honda rappresenterebbe quel che fu Nakata ai tempi di Gaucci: il talento dagli occhi a mandorla più puro in Europa si confronta con un campionato che, nonostante le robuste iniezioni di cash operate dai magnati russi, non é certo ancora al livello della Serie A. Il Cska gioca la Champions League, ma l'acquisto del nipponico, ammesso che si riveli fisicamente pronto, potrebbe rilanciare le ambizioni magroline della squadra di Reja, fiaccate da un inizio 2012 non troppo promettente. Su Twitter, noto social network molto apprezzato, in tutto il mondo sale la febbre. Da "Mi piacerebbe un giapponese alla Lazio", a "La va a romper en la seria A" che banalmente si potrebbe tradurre con il romano "va a spacca tutto in Serie A, o qualcosa di simile, l'entusiasmo é tangibile. Dall'Argentina commentano: "Di tutti i movimenti di mercato, uno in special modo mi stuzzica, Honda alla Lazio. Mi piace sia la squadra, sia il giocatore". I giochi di parole non mancano: Honda d'urto, è ora di andare in Honda, Honda anomala, la Lazio cavalca l'Honda, Hondata di entusiasmo, ma c'é chi sa già a chi fare i complimenti, ancor prima che siano apposte le firme sui contratti: "Se arriva Honda applausi per Lotito". Qualcuno ben informato, e evidentemente conoscitore della lingua natia del fuoriclasse, osserva: "I twitters giapponesi sono molto eccitati all'idea di Honda in Seria A". (A noi tali commenti eccitati, sono sfuggiti, vista la barriera insormontabile rappresentata dagli ideogrammi ndr) Ma non solo entusiasmo, si respira nei corridoi brillanti del social network delle star: vi sono anche addetti ai lavori, persone che badano al sodo, senza lasciarsi portare a spasso da sogni e favolette: "Meno male, almeno lo prendo al posto di Mauri al fantacalcio". Ed infine, il commento più condivisibile, perchè professionale, e orizzontale, capace di interessarci tutti, e coinvolgere larghe fasce di esperti di settore, e sportivi in genere, un invito alla concretezza, un richiamo anche a pensar cose più serie, e impegnate: "Honda e Krasic dietro Klose:accendete la playstation". Avrei potuto scriverlo io.


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