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Garlini: "Lazio, serve più cattiveria. Col Torino bisogna pressare alti, saranno fondamentali Felipe e Keita"

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it

Due punti persi. Una partita riacciuffata in extremis dopo aver seriamente rischiato di perdere, ma dopo aver creato una serie infinita di occasioni da gol. Serve un pizzico di lucidità in più per sfruttare la grande mole di opportunità costruite. La pensa così Oliviero Garlini, ex attaccante biancoceleste, intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio 89.3: “Risultato salvato in modo da muovere la classifica, che è la cosa principale, però la Lazio deve essere più cattiva e riuscire a mettere più facilmente la palla dentro. Ci deve essere quella freddezza che ti porta ad acciuffare il risultato anche nelle difficoltà. Approccio insicuro, ma poi la Lazio ha mostrato un’ottima prestazione. Il rigore era dubbio, ma Immobile è stato bravo a calciarlo praticamente allo scadere”. Inoltre, un parare sull’aiuto che la moviola può dare in situazioni come il rigore fischiato nel recupero: “Ci sono tanti dubbi e poche certezze. In quelle situazioni bisogna stare a quello che vede l’arbitro e l’assistente che era molto vicino. Wallace ha fatto un tuffo anche se il difensore del Bologna ha messo la gamba in ritardo e il contatto c’è stato”.

PROSSIMA FERMATA TORINO – L’ex attaccante biancoceleste analizza il prossimo impegno della Lazio contro il Torino: “I granata contro il Palermo hanno sofferto all’inizio poi hanno fatto correre a vuoto gli avversari. Il tridente Iago Falque, Ljajic e Belotti è molto pericoloso, sostenuto da centrocampisti che hanno ottimi tempi di inserimento come Benassi e Baselli. Non bisogna permettere al Toro di far girare la palla, quindi bisogna aggredirli alti, a partire dagli attaccanti che non devono permettere uscite facili da dietro. Fondamentali Anderson e Keita che nell’uno contro uno possono mettere in difficoltà i difensori di Mihajlovic”.

UN ATTACCO DA RINFORZARE – Garlini ha inoltre detto la sua sul prossimo mercato invernale: “Serve un innesto a gennaio perché in rosa manca un attaccante da ultimi 16 metri. Ci si augura che Immobile regga per tutta la stagione, ma in caso contrario, anche se Djordjevic è un buon giocatore, non c’è un'altra punta di spessore. Inoltre Immobile è più una seconda punta, svaria su tutto il fronte ed esce bene nel dribbling. Ho sentito voci su Lapadula e Paloschi. Paloschi è più una seconda punta, parte sempre da dietro, gli piace svariare nella fase offensiva; Lapadula negli ultimi 16 metri vede meglio la porta”.


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