FOCUS - Lorik Cana, ovvero il guerriero-jolly: "Saper giocare in diversi ruoli è un vantaggio per me... Petkovic ha bisogno di conoscerci sul campo"
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Risultato bugiardo o piccolo campanello d'allarme? La prima uscita di spessore per la Lazio di mister Petkovic porta con sé già un primo interrogativo. Da una parte, le innumerevoli occasioni da gol prodotte dai biancocelesti sono un dato positivo da registrare. Dall'altra parte, sono apparse evidenti alcune ruggini nei movimenti: nel primo tempo, in particolare, Ledesma e compagni hanno fatto fatica a muoversi all'interno del modulo inconsueto adottato dal tecnico laziale. In difesa, poi, il gol subito da Larrondo ha dimostrato che vanno ancora messi a punto i meccanismi per salire al momento giusto e mandare in fuorigioco l'attaccante avversario. Nel secondo tempo una squadra più tonica, grazie soprattutto agli ingressi in campo di Zarate, Candreva, Onazi. Anche l'arretramento di Lorik Cana in difesa è apparso come una mossa azzeccata, soprattutto quando a disposizione non hai Modibo Diakite e dal mercato non è arrivata ancora nulla. Da centrale arretrato, l'albanese ha dimostrato di sapersi muovere a proprio agio, aiutato dal fatto che in Nazionale è proprio quello il ruolo che ricopre abitualmente. Sicuramente una posizione più naturale rispetto a quella di mezzala, in cui ha giocato nella prima frazione. Petkovic sembra fare molto affidamento su di lui, proprio per la sua duttilità tattica: "Faccio parte di quei giocatori che possono giocare in più posizioni. Questo è un vantaggio sia per me che per il mister - ha spiegato il giocatore albanese durante la conferenza post-partita - Io sono a completa disposizione, grazie all'esperienza posso ricoprire più ruoli". D'altra parte, questa estrema adattabilità può rivelarsi un'arma a doppio taglio per Lorik: "Ma io non ho nessuna preferenza, in questo momento stiamo facendo delle prove e stiamo cercando di fare quello che il mister ci chiede... A centrocampo sono abituato a giocare a due, magari non mi trovo molto bene a giocare troppo alto". Come già sottolineato, una delle pecche messe in mostra dalla Lazio questo pomeriggio è dipesa dall'estrema sperimentazione di ruoli che Petkovic ha attuato nel primo tempo: "Il mister ha bisogno di conoscere i giocatori sul campo - è il parere di Cana - e le loro caratteristiche. In questo momento stiamo lavorando sul lato fisico ma anche per trovare il modulo più adatto per la squadra". Quello italiano è un calcio nuovo per il mister croato, la scelta di affidargli la guida tecnica non poteva che comprendere nel pacchetto anche questa circostanza. I giocatori hanno bisogno di tempo per assimilare i dettami tattici dell'allenatore, il bel gioco accompagnato ai gol non può essere costruito in un giorno: "Lui è venuto con una mentalità diversa - evidenzia Cana -. Vuole proporre un calcio più aperto e quindi ci sono molte cose da imparare". ll primo impegno ufficiale, il play off di Europa League, arriverà tra circa un mese: "Non lo so se saremo pronti per la prima partita ufficiale, questo adesso nessuno lo può dire". Se guarda a se stesso, invece, il centrocampista di Gjakova si sente già pronto, rodato da una stagione in cui ha preso confidenza con il campionato italiano: "Mi sento meglio e fisicamente sto bene. Adesso ho più esperienza nel campionato italiano e sono anche più tranquillo. Sono pronto ad aiutare la squadra per raggiungere gli obiettivi". Obiettivi che, per Lorik Cana, sono quelli snocciolati come un mantra da tutti i giocatori biancocelesti: "Vogliamo lottare per i primi posti, anche se non sarà facile imporsi perché ci sono squadre come il Napoli, il Milan o l'Udinese". Da buon 'guerriero', però, Cana non ritiene di partire in svantaggio: "Noi non siamo inferiori, con l'aiuto dei tifosi speriamo di arrivare lontano". Come ha fatto lui, partendo dal suo Kosovo e arrivando a calcare i campi della Serie A. Questa è la stagione giusta per Cana per dimostrare che i grandi palcoscenici possono essere pane per i suoi denti.