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Fiore: "Un procuratore deve essere attento ai bisogni del giocatore. L'aspetto morale conta"

di Annalisa Cesaretti
Fonte: Dal nostro inviato Valerio De Benedetti - Lalaziosiamonoi.it

Durante la lezione incentrata sugli aspetti più rilevanti del calciomercato - "Il calciomercato, prontuario per l'avvocato/procuratore sportivo" che si sta tenendo presso l'Università Europea di Roma ha preso parola anche l'ex biancoceleste Stefano Fiore: "A volte si demonizza molto la figura dei procuratori. Io posso testimoniare la mia esperienza con Dario Canovi, ed è stata una grande esperienza. È stato un secondo padre per me, mi ha accompagnato durante la mia crescita. È stata una persona importante, poi il nostro rapporto si è interrotto perchè in un certo momento ho avuto necessità che a seguirmi fosse una persona più vicina a me con l'età. C'è bisogno di una struttura al giorno d'oggi dietro un procuratore, per seguire quotidianamente un giocatore. Il procuratore mi è servito, però lo dico con tristezza, mi aspettavo più riconoscimento. Io ho smesso di giocare, e non so perchè ancora. C'è necessità di tante cose e io mi sono sentito un po' un oggetto. Non gliene faccio una colpa, ma mi sarei aspettato un altro tipo di rapporto. Io ero una mercé per ottenere un buon ingaggio. Per questo dico che chi in futuro vorrà diventare un procuratore dovrà essere bravo anche a livello morale".

 


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