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ESCLUSIVA Radiosei - Jacobelli: "La Lazio ha fatto un buon mercato, ma i tifosi vanno riportati al centro"

di Daniele Rocca
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

“Purtroppo un conto sono i giochi di palazzo, poi però si va in campo per misurare il valore del proprio calcio con quello altrui. Ieri  sera  l’Athletic Bilbao ha dato una lezione al Napoli, la seconda nell’arco di una settimana. E non solo perché i baschi si sono qualificati, ma perché quanto a organizzazione di gioco è autonoma. trova nella propria cantera la sua linfa vitale. Il nostro calcio e distante anni luce rispetto a quelli europei”. Esordisce così il direttore di Calciomercato.com e opinionista di Raisport, Xavier Jacobelli, è intervenuto il esclusiva ai microfoni di Radiosei. "Se nei settori giovanili continuiamo a inserire giocatori stranieri a scapito di quelli italiani è normale che ci sia una difficoltà del nostro calcio ad emergere. Questo non vuol dire che bisogna tornare ad anacronistiche barriere che non stanno né in cielo né in terra, soprattutto alla luce delle folli affermazioni di Tavecchio avallate dal presidente Lotito, ma è un problema strutturale. Perché se l’Athletic Bilbao riesce a superare il turno con una squadra costruita completamente in casa e il Napoli ne esce, è chiaro che c’è una delle problematiche da affrontare. Vedremo cosa farà questa nuova Federcalcio cosa farà in campo". Dopodiché, il direttore entra nel merito di quella che è stata la campagna acquisti biancoceleste: “Dal punto di vista delle operazioni di mercato, sarebbe ingiusto non sottolineare alcune mosse Lazio. Secondo me è stato un buon mercato, anche se sono curioso di vedere in azione Gentiletti al fianco di De Vrij, perché da quella coppia centrale dipenderanno molte delle sorti della Lazio stessa. Un conto però è il discorso sulla campagna acquisti, nel bene e nel male. Così come il presidente Lotito in questi dieci anni ha portato troppi giocatori stranieri che non hanno lasciato il segno, se prende Parolo, Basta e De Vrij bisogna dire che questi sono dei buoni colpi”. Infine, Jacobelli distingue quelle che sono le scelte di mercato da quelle dirigenziali del numero uno biancoceleste: Quello che reputo insopportabile è il modo di gestire i rapporti con la tifoseria della Lazio. Quando vedo che a un giornalista viene impedito di fare una domanda, ho la prova provata di come non ci sia rapporto né con i mezzi di comunicazione né tantomeno con i tifosi. Non si può parlare solo attraverso i comunicati. I sostenitori hanno il sacrosanto diritto di contestare, di applaudire, di giudicare e nessuno si può permettere di dire loro cosa debbano o non debbano fare. Inoltre, i 65 mila che sono andati all’evento di Padre in Figlio del 12 maggio testimoniano di essere la linfa vitale di questa grande società che c’era prima e che ci sarà anche dopo Lotito, Sono questi gli interlocutori della società, i tifosi vanno riportati al centro del progetto Lazio”.


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