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ESCLUSIVA Radiosei - Antognoni: "Lazio e Fiorentina in lotta per il terzo posto. Che ricordi la Lazio di Chinaglia!"

di Saverio Cucina
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it

“Quasi tutte le gare con la Lazio si ricordano con affetto. Forse una gara in particolare, quella del ’74, dove segnammo sia io che Chinaglia”. Riavvolge il nastro Giancarlo Antognoni, ripercorrendo le sfide all’ultimo respiro contro gli eroi del ’74, una squadra davvero difficile da dimenticare: “È vero, era una Lazio un po’ pazzarella ma entro certi limiti è un elemento che male non fa, tant’è che ha poi vinto lo scudetto!”. Intervenuto ai microfoni di Radiosei, l’ex fantasista e bandiera viola ha espresso la sua disamina sul cammino delle due squadre e in particolare sulla gara di domenica del Franchi: “I viola mi sembrano un’ottima squadra, possono senza dubbio puntare alla Champions, ma in questo gruppone inserirei anche la Lazio. Purtroppo la Fiorentina ha subito gli infortuni importanti di Gomez e Rossi, giocatori fondamentali su cui la società puntava molto. Ora sta sopperendo a queste assenze con alcuni giovani interessanti come Babacar e Bernardeschi. Lui è un giovane molto interessante, ha fatto un gran gol ieri con l’Under21 e sta facendo bene in questo ultimo periodo. Se può essere il nuovo Antognoni? È un ruolo un po’ diverso rispetto al mio. Ha fatto la trafila nel settore giovanile a Crotone e ora è di nuovo a Firenze. Oggi è difficile rimanere tanti anni nella stessa squadra, ma auguro a lui di fare un’ottima carriera e, perché no, anche nella Fiorentina”. Sfida contro il passato per il tecnico biancoceleste Pioli, ex difensore viola e che Antonioni conosce molte bene: “Sia come giocatore che come tecnico mi sembra un esempio per tutti. Un giocatore rispecchia sempre un po’ il carattere che ha anche al di fuori del campo. Ha sempre cercato di calmare gli animi. Pioli e Montella mi sembrano gli allenatori emergenti più promettenti ora in italia, si somigliano molto”. Gara spartiacque quella del lunch match di domenica tra due squadre che hanno gli stessi punti e gli stessi obiettivi: “L’orario non sarà favorevole ma credo che il pubblico possa comunque incidere. Si affrontano due squadre che stanno giocando bene. Sarà una gara equilibrata tra due formazioni che si equivalgono. Se ci fossero stati Rossi e Gomez forse avrei visto favorita la Fiorentina, ma al momento entrambe partono alla pari”. Un giudizio anche sulle altre big del nostro campionato: “Le favorite restano ovviamente Juve e Roma. I giallorossi hanno fatto un’ottima campagna acquisti. Anche se hanno perso questo spareggio, seppur con molte polemiche, anche se avrà tempo per recuperare. L’Inter è incappata in un periodo negativo e mi sembra la squadra che ha un po’ più deluso delle altre. La Lazio invece ha inserito in rosa una punta molto interessante come Djordjevic che sta facendo bene, anche se la sua forza è il gioco di squadra, poi c’è un giocatore come Candreva che può spostare sempre gli equilibri. Nota dolente in casa biancoceleste, l’esclusione di Keita dagli ultimi undici di partenza scelti da mister Pioli:L’anno successivo è sempre quello più difficile. In prospettiva è un giovane interessante e sicuramente si farà valere. È veloce, fa gol, li fa fare per cui ci vuole un po’ di pazienza. Al momento è normale che in un ballottaggio venga sacrificato quello più giovane”. Tematica cara all’ex 10 viola, quella relativa al ruolo del trequartista, figura rilegata un po’ ai margini negli scacchieri tattici moderni: “Con gli schemi e i moduli di oggi è una figura che tende a scomparire. Forse giusto nel 3-4-1-2, ma per gli altri moduli è un ruolo un po’ penalizzato perché viene spostato sulla fascia. Un tipico trequartista che mi piace molto è Hernanes, per come giocava nella Lazio però, ora all’Inter non si sta esprimendo bene. Un altro potrebbe essere Aquilani. In un contesto di oggi viene preferito il giocatore di corsa accanto ad uno di fantasia per mantenere intatti gli equilibri”. Una battuta poi sulla nuova Nazionale azzurra targata Antonio Conte: “Quella di scegliere l’ex tecnico bianconero è stata la soluzione giusta. Ha dimostrato nella sua carriera di essere un vincente ed è stato bravo anche ad inserire molti giovani, mantenendo il gruppo storico come perno centrale. Ha avuto coraggio di dar spazio a giocatori come Immobile, Zaza e questo Pellé che in Italia non conoscevamo benissimo. Per adesso ci sono i risultati e questo credo che sia la cosa più importante”. Chiosa finale sul ruolo svolto dai grandi campioni del passato, lasciati un po’ ai margini della Federazione, come evidenziato anche da Dino Zoff nell’ultimo libro: “Qualche piccola delusione l’ho ricevuta anch’io, ma sono sempre in Federazione a contatto con i giovani per cui va bene lo stesso. Ci tenevo a rimanere in questo ambiente anche se mi aspettavo qualcosina di più. In altri Paesi viene dato maggior spazio ai giocatori del passato nei ruoli cardine della Federazione”.


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