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Ente Morale, Sanderra: "Ecco cosa cerco nei giocatori. Credo che un tecnico..."

di Martina Barnabei

Nella puntata odierna di Ente Morale è stato ospite il tecnico della Primavera Stefano Sanderra. Queste le parole: "Sono contento che uno dei fattori della prestazione dei giochi sportivi, quello psicologico sia coltivato e sviluppato. Complimenti per questa bella iniziativa che la Lazio sta coltivando, noi la cogliamo a braccia aperte perché sono esperienze che fanno crescere. Oggi siamo in un mondo di numeri, ma c’è poi un’area molto molto grande che delle volte si ha timore a affrontarla e di cui si parla sempre troppo poco. Ci sono delle cose che non si possono numerare, l’anima della squadra la possiamo quantificare? Una volta che un allenatore entra nella testa dei giocatori poi fa tutto. Ho visto tanti talenti che con la loro pigrizia e poca attivazione mentale non sono riusciti a arrivare e invece, altri che con la loro durezza mentale sono riusciti a arrivare. Lo spogliatoio è fatto di energia, quella positiva o quella bloccata poi si sente. C’è un mare da analizzare sempre calcolando che l’approccio psicologico di un allenatore verso la squadra va sottolineato e deve essere individuale, ogni giocatore ha la sua chiave. Il giocatore che ha personalità e che tra virgolette dà anche fastidio all’allenatore lo vado sempre a cercare, sono quelli che danno la scossa. Quello che dice l’allenatore non è Vangelo, può essere condivisa ma deve esserci un confronto con i giocatori”.

“Credo ci siano allenatori più tagliati per le giovanili e quelli per la prima squadra, il ragazzo è una carta bianca e assorbe tutto ciò che dici. Mentre con i grandi devi avere le capacità di pulire la mente, azzerare un po’ quanto fatto prima e inserire la nuova filosofia. Da questo punto di vista un allenatore deve avere questa capacità di gestione”.

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