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Decreto Crescita, Salvini: "Sorpreso dalla reazione dei club, vogliamo aiutare il calcio"

di Jessica Reatini

Sta facendo e farà già molto discutere la decisione del Governo di abolire il Decreto Crescita. Una notizia accolta non certo con positività dal mondo del calcio che in questi anni ha giustamente utilizzato il decreto che favoriva l'acquisto di giocatori stranieri per i quali venivano pagate meno tasse.

In merito sono arrivate anche le parole del vicepremier e ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini: "L’obiettivo del governo è aiutare il calcio italiano anche e soprattutto valorizzando i vivai. Per questo motivo, la Lega ha ritenuto di stoppare la norma che consente ai calciatori stranieri di pagare meno tasse. Sono convinto che sia una scelta di equità e buonsenso. Il Decreto crescita ha permesso ai club di acquistare atleti dall’estero con lo sconto: un aiuto straordinario, durato anni, che doveva essere l’occasione per rilanciare i nostri campionati. Rendendoli più competitivi e attraenti. Così non è stato e mi sorprende la reazione dei club: sembra che il problema della nostra serie A sia la mancanza di una sorta di reddito di cittadinanza per i giocatori comprati oltreconfine".

"Io ci metto la faccia, come sempre. Se altri colleghi hanno idee diverse, li invito a confrontarsi anche pubblicamente. Il bene dello sport italiano passa soprattutto dal calcio: sono aperto a ogni dibattito e proposta”, ha concluso Salvini.


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