Cori e sfottò da una parte e dell'altra e per una volta lo stadio è tutto per Mourinho...Da brividi il ricordo di Gabriele...

La storia si è capovolta. Il vantaggio di Samuel, ex romanista. Il boato dell'Olimpico, laziali ed interisti uniti nella gioia. E uno striscione appare in Curva Nord: "Oh nooo...". Come a dire, Roma ci dispiace ma non così tanto. Il 5 maggio 2002 è passato, ora esiste il 2 maggio 2010. La storia si è capovolta. Non ci sono state le lacrime di Ronaldo, ma ci sono state 50.000 anime, c'è stato un solo coro cantato all'unanimità: "Chi non salta è della Roma".

L'Olimpico ha fatto il tifo per Mourinho. E nell'intervallo lo ha incoronato: "Mourinho uomo vero in un calcio finto". Josè ha ringraziato, non credeva ai suoi occhi, di solito becca fischi e insulti, è considerato un "Mostro", stavolta no. Lazio-Inter, ancora una volta, ha scompigliato equilibri e diplomazie, ha consentito piccoli tradimenti e grandi compromessi. I 40.000 laziali, per una volta, sono andati via "felici" per una sconfitta;i 10.000 interisti si son portati a casa il primo posto. Biancocelesti e nerazzurri si sono scambiati tutto: baci e abbracci, cori e simpatie. L'anteprima c'era stato all'arrivo dei pullman. Quello della Lazio era stato accolto al grido "bisogna perdere", poi intonato anche sullo 0-0. Quello dell'Inter dai fischi di alcuni romanisti presenti agli Internazionali di tennis. I laziali hanno tifato Inter, non c'erano dubbi, ci sono stati diversi sfottò. Dalla Monte Mario, è partito subito l'invito in romanesco, scritto su uno stendardo "Scansamose!". E quando Muslera ha iniziato a respingere colpo su colpo gli attacchi nerazzurri è scattato un altro invito: "Muslera mettete a sede".

Lazio-Inter, naturalmente, sarà sempre la partita di Gabriele Sandri. Non è mancato il ricordo: sul maxi schermo dell'Olimpico è comparso il suo volto e gli altoparlanti hanno diffuso le note della canzone scritta per lui. Brividi ed emozioni sulla pelle. Gabbo sempre con noi...