Caos tamponi, il dott. Braconaro: "Serve uniformità di processazione. Laboratorio unico? Complicato"
Fonte: lalaziosiamonoi.it
Il dottor Francesco Braconaro, specialista in medicina dello sport e membro della commissione medico scientifica della FIGC e rappresentante medici sportivi della Lega Pro, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per parlare dei problemi relativi alla situazione tamponi venutisi a creare in Serie A.
I TAMPONI - "Per ricercare l'rna del virus c'è la tecnica del Pcr, molto affidabile tanto che è usata anche nelle scene del crimine per rilevare il dna. Chiaro che c'è bisogno di una uniformità di processazione: l'rna è presente in piccole quantità quindi c'è una tecnica di amplificazione per trovare anche piccoli frammenti. Questa tecnica potrebbe essere la causa delle difformità. Poi anche la tecnica di prelievo ha una sua importanza. Se non viene fatto in maniera corretta non si riesce a raccogliere il materiale biologico e si altera il risultato."
TEST ANTIGENICI E MOLECOLARI - "La tecnica è la stessa, la processazione è diversa. In uno, il molecolare, si va a ricercare direttamente il virus, negli antigenici si usano gli antigeni, cioè delle proteine presenti. Qui la tecnica è in fluorescenza, si fanno reagire con delle sostanze che si legano agli antigeni e che danno una fluorescenza. È un'indagine indiretta. Debolmente positivo? Non si possono lasciare dubbi, per i protocolli federali se uno è positivo è positivo."
GENE N - "Se viene trovata una positività noi dobbiamo considerarla tale, a prescindere dal gene in cui si riscontra. Non abbiamo certezza se sia sempre contagioso o meno. I giocatori hanno impegni ravvicinati al tampone e le tempistiche non ci permettono di fare altri tipi di rilievi. Nel dubbio non possiamo mandare in giro una persona che potrebbe essere contagiosa."
LABORATORIO UNICO - "Il laboratorio unico sarebbe una bella soluzione ma non credo sia così semplice. Abbiamo oltre 100 squadre di professionisti in Italia, trovare strutture che coprano il territorio in maniera così diffusa e capillare è difficile. In lega Pro ci stiamo provando. È sempre meglio affidare le analisi a un ente terzo rispetto alle società. I protocolli sono creati in base agli strumenti che le strutture oggi hanno in possesso. Abbiamo introdotto gli antigenici proprio per accelerare le tempistiche nel mondo del calcio. Dobbiamo applicare i protocolli alla lettera, senza nessuna interpretazione. I costi? Non credo che sia solo una questione di costi quanto di organizzazione su tutto il territorio nazionale."
Pubblicato il 13/11 alle 14.30