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Baroni il trasformista: il cambiamento della sua Lazio passa per Dia

di Chiara Scatena

RASSEGNA STAMPA - La Lazio sembra esser diventata il Verona dello scorso anno, ed è un complimento. Baroni ha impiantato nei biancocelesti gli stessi principi che hanno portato alla salvezza miracolosa degli scaligeri, senza considerare che la Lazio ha una rosa senza dubbio superiore e ciò può solo essere un vantaggio. 

Il trasformismo della Lazio si basa sull'interpretazione dei ruoli. Come spiega la Gazzetta dello Sport, tatticamente si è partiti da una sorta di ibrido tra 4-3-3 e 4-2-3-1, a seconda della posizione delle ali, poi l'assetto si è definitivamente assestato con l'ingresso di Dia. Nonostante la posizione in campo, dietro Castellanos, il senegalese è più una seconda punta che centrocampista-incursore. Gli si chiede un po' di copertura sulla regia avversaria, ma il tutto funziona bene anche grazie al lavoro dei mediani Guendouzi e Rovella. 

Un grande cambiamento della Lazio arriva anche dalle fasce. Baroni ha costruito un gioco che parte dai terzini che spingono, su tutti Tavares che ha servito 5 assist in 5 partite, ricambi sugli esterni e sfondamenti centrali. Ad ora il gioco regge e fa divertire, non a caso è a livello Juve, dietro solo a Napoli e Inter. 


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