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Torino-Lazio, l’esultanza di Inzaghi fa impazzire i social. E quel dito verso il cielo…

di Antoniomaria Pietoso
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it

Una Lazio bella da impazzire vince ancora in rimonta ed espugna il campo del Torino rimanendo in piena corsa con la Juventus. Le aquile continuano a infiammare i tifosi che, non potendo seguire Immobile e compagni allo stadio, continuano a far sentire il loro appoggio ai calciatori a distanza. Simbolo del popolo laziale è diventato Simone Inzaghi. Anche se è di Piacenza, il mister è ormai diventato romano a tutti gli effetti ma soprattutto laziale con la l maiuscola. Martedì in Piemonte ha dovuto assistere al match dalla tribuna per una squalifica per somma di ammonizioni, ma le sue urla e le sue indicazioni, complice l’impianto vuoto, si sono sentite chiare e forti. Il momento clou, però, è arrivato al gol decisivo di Parolo. L’esultanza dell’allenatore della Lazio con tanto di apertura della porta ha fatto impazzire il popolo biancoceleste. Il video è stato condiviso più e più volte. Sui social è stato un tripudio di meme e video con le immagini accompagnate da frasi e luoghi comuni divertenti. La gioia di Inzaghi è finita anche su Tik Tok con l’audio preimpostato: “Entro, spacco, esco, ciao”. Video già usato da Sergej Milinkovic Savic dopo la finale di Coppa Italia con l’Atalanta (con segno al posto di spacco, ndr).

IL PARAGONE CON CHINAGLIA – Un momento magico per i capitolini che continuano la lotta punto a punto con la Juventus per il titolo. Inzaghi ha già vinto lo Scudetto da calciatore e spera di bissare il titolo da allenatore. Il piacentino spera di eguagliare Eriksson e Maestrelli ed è proprio la squadra del ’74 quella più simile alla Lazio di oggi. Al centro dell’attacco c’era un certo Giorgio Chinaglia, anche lui nato ben lontano dal Colosseo ma diventato simbolo delle aquile. Sempre sui social è comparso uno splendido collage tra l’esultanza di Long John e un fotogramma di Inzaghi in tribuna di martedì sera. Una foto simbolo di lazialità e gioia con quel dito puntato dritto verso l’avversario e il cielo. Emozioni forti che solo la prima squadra della Capitale sa regalare. So’ brividi forti.


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