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Strakosha: "Non vedo l'ora di tornare. Basta blackout, siamo forti e crediamo nella Champions"

di Gabriele Candelori
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Un lavoro più blando in vista della terza amichevole del ritiro. Nel pomeriggio la Lazio affronterà ad Auronzo la Triestina. Al termine della seduta mattutina ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 ha parlato Thomas Strakosha, fermo da una settimana per un problema alla schiena“Sto meglio, ma mi serve ancora tempo per recuperare bene. Spero di tornare al più presto con il gruppo, il campo mi manca. Sto un po’ invecchiando (ride, ndr)”. L’entusiasmo invece non manca: “I tifosi sono in tanti e da fuori vedo il gruppo lavorare bene. Siamo molto carichi, abbiamo dimostrato di essere forti e imparato dagli errori. Possiamo fare un anno ancora migliore. Il calcio è fatto di cose belle e brutte, ma finita una partita dobbiamo pensare subito alla prossima. Siamo giovani e compatti, non ho paura”.

BLACKOUT E PROTO - “Lo scorso anno abbiamo avuto tre blackout, non dobbiamo averli più. Dobbiamo reagire con la testa restando concentrati e non avendo paura di sbagliare. Con il nostro gioco e la nostra squadra vanno assolutamente evitati: le qualità le abbiamo, ma qualche volta perdiamo la concentrazione”. Tra i pali è arrivato Proto: “Lui è molto positivo, parla italiano e ci aiuta molto. Ha un’esperienza enorme e grande qualità. Ci dà anche consigli, il clima tra portieri è bello”.

CHAMPIONS E DIFESA - “Tutte le squadre si stanno rinforzando, ma siamo forti anche noi. Ben vengano anche nuovi acquisti. Crediamo nella zona Champions, abbiamo un gruppo compatto”. Poi sul reparto arretrato: “Francesco, Walli, Ramos, Bastos sono tutti fortissimi. Mi sento tranquillo, noi giochiamo molto palla dietro. I difensori non hanno paura: chiunque giochi non è un problema”.

UNO SGUARDO INDIETRO - “Scegliere la mia miglior partita è difficile, credo quella con l’Atalanta. Il dribbling con la Juventus? In partita non penso molto, se fosse entrata però sarebbero stati c***i miei. Questi errori succedono, anche ai Mondiali. L’importante è saper reagire. Quando sono arrivato mi allenavo per un sogno, ma non me lo sarei mai aspettato. Sono contento, voglio giocare il più possibile e aiutare la mia squadra”.


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