Petkovic: "Non rimango certo a guardare. Armadietto svuotato? L'ho fatto anche lo scorso Natale..."
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
AGGIORNAMENTO ORE 09:00 - Mentre il rapporto di Petkovic con la società va deteriorandosi, destino diverso ha quello con i calciatori.Nonostante il licenziamento per giusta causa, l'ormai ex tecnico biancoceleste, secondo quanto riportato dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, avrebbe cenato con alcuni big della rosa. Un segnale che con alcuni membri dello spogliatoio il rapporto era, ed è tuttora, molto forte.
AGGIORNAMENTO 06/01 ORE 08:00 - Comtinua il botta e risposta tra Petkovic e la Lazio. Dopo le parole del tecnico e del presidente Lotito, oggi ha parlato il legale del mister di Sarajevo, l'avvocato D'Onofrio, che dalle pagine del Messaggero ha ribadito: "Gli ho consigliato io di non parlare, ma è assurdo sentire certe cose. Noi abbiamo chiesto solo l’audizione, prevista dallo Statuto dei Lavoratori, e Lotito non s’è neanche presentato. Volevamo il reintegro, la proposta economica ce l’ha fatta la Lazio". I 200 mila euro lordi sono stati rifiutati per principio visto che il bosniaco voleva una lettera della società che riabilitasse la sua figura e rendesse legittimo l'accordo con la Svizzera. Ora l'allenatore, così come Manicone e Rongoni, non solo impugnerà il licenziamento per giusta causa, ma farà partire la contro-vertenza per i danni d’immagine. Petkovic ha poi chiarito, al telefono con il proprio avvocato, l'aspetto legato all'armadietto svuotato prima di Verona-Lazio: "Ma la Lazio sa bene perché. L’avevo fatto anche il Natale prima perché ce lo chiede la società per fare le pulizie". Sarà ancora battaglia con il legale pronto a chiedere un'indagine federale e l'appoggio dell'associazione degli allenatori. Infine, Petkovic ha aggiunto: "Ringrazio quelli che hanno fiducia in me".
AGGIORNAMENTO ORE 12 - Dalla Svizzera giunge un'altra dichiarazione bellicosa di Petkovic. A riportarla è Blick.ch: "Deploro la piega che ha preso questa vicenda, ma non posso certo rimanere a guardare mentre la mia immagine viene rovinata". Se mai ce ne fosse bisogno, queste parole preannunciano un braccio di ferro legale senza esclusione di colpi.
AGGIORNAMENTO ORE 07.30 - "Ma com’è possibile una cosa del genere?". E' la reazione di Vladimir Petkovic, intecettata da La Gazzetta dello Sport, al telefono con il suo avvocato Paco D’Onofrio per commentare la mail ricevuta dalla Lazio alle 12.20 di ieri mattina. Il contenuto se lo immaginava: licenziamento per giusta causa, in base all’articolo 7 dello statuto dei lavoratori. Ma, ripensando a tutta la vicenda, il tecnico di Sarajevo si è concesso comunque un po’ di stupore. L'altro punto attorno a cui si è incagliata la trattativa per la buonuscita, stando sempre all'edizione odierna del quotidiano rosa, è la richiesta avanzata da Petkovic di un comunicato in cui la Lazio avrebbe dovuto dichiarare legittimo il comportamento del bosniaco, ovvero la firma con la Svizzera a partire da luglio. Una richiesta impossibile da soddisfare per Lotito, tant'è che il numero uno biancoceleste non ha voluto neppure parlare al telefono con il mister, comunicando solo per interposta persona. L’ultimo contatto tra i due risale al 23 dicembre, alla telefonata in cui il tecnico annunciava al presidente la firma con la Svizzera, ricevendo in risposta uno "Scusa, ti richiamo più tardi". Chiamata che non sarebbe mai partita.
AGGIORNAMENTO 05/01 ORE 07.00 - Quello che si sta delineando nelle ultime ore è un vero e proprio muro contro muro. Tra Lotito e Petkovic è rottura totale e ormai è guerra aperta tra le due parti. Eppure l'edizione odierna de La Repubblica rivela che ieri mattina l'accordo per la risoluzione consensuale del contratto sembrava a un passo, ma poi il futuro ct della Svizzera ha deciso di non firmarlo, rifiutando la buonuscita, pagabile in due tranche, di 200mila euro lordi (staff compreso) offerta dalla Lazio, invece dei 600mila dovuti fino a giugno. Per questo motivo alle 14.20 il sito del club annuncia il licenziamento per giusta causa di Petkovic, il vice Manicone e il preparatore Rongoni, sostituiti da Reja, Bollini e Bianchini.
Ma non finisce qui. Dalle colonne de Il Corriere dello Sport emerge che Petkovic impugnerà il licenziamento deciso dalla Lazio in sede sportiva (Fifa o Tnas) e citerà Lotito per il danno d’immagine, oltre a chiedere un'inchiesta federale. Il resto lo farà la battaglia tra l’associazione allenatori e la Lega di serie A. L’Accordo Collettivo è scaduto e senza rinnovo oggi non esiste un Collegio Arbitrale a cui rivolgersi per i procedimenti disciplinari. Ulivieri sta provando a difendere la categoria. Pesa il precedente della Fiorentina: due anni fa, per il pugno a Ljajic, licenziò Rossi per giusta causa. La causa tra Delio e il club viola è ancora in corso. Lotito, con motivazioni diverse, ha imboccato lo stesso tipo di strada, risolvendo il contratto. Urge disciplinare la materia a livello sportivo. Altrimenti restano i giudici del lavoro.
AGGIORNAMENTO ORE 15.00 - Non è finita qui. Petkovic non ci sta, promette battaglia (nelle aule di tribunale), si sente screditato e infangato. Il suo pensiero è affidato alle parole dell'Avvocato Paco D'Onofrio che, ai microfoni di SkySport24, tuona: "Abbiamo ricevuto il licenziamento per giusta causa, ne prendiamo atto e lo impugneremo nelle sedi opportune, perché lo riteniamento profondamente ingiusto e illegittimo. Il comunicato, uscito poche ore fa sul sito della Lazio, è singolare perché non reca indicazione delle norme che sarebbero state violate nel corso delle trattative con la federazione svizzera e non si tratta di una nostra interpretazione, tanto che anche il presidente dell'associazione allenatore, Renzo Uliveri, nei giorni scorsi, ha espresso solidarietà a Petkovic dicendo che il mister non aveva violato alcuna norma". I concetti che l'avvocato D'Onofrio ribadisce sono quelli già espressi nel comunicato emesso qualche giorno fa, soprattutto Petkovic non avrebbe contribuito in nessun modo a creare un clima negativo nello spogliatoio biancoceleste: "Nessuna norma vieta a un allenatore di prendere accordi con altri quando è in scadenza di contratto, mettiamoci anche che Petkovic non ha sancito accordi con una concorrente della Lazio, bensì con una nazionale. Spiace anche constatare che, secondo la società, il mister avrebbe creato un clima di sfiducia nello spogliatoio e intorno a sé, mentre molti giocatori, anche tra i più signficativi, continuano a manifestare ed esprimere attestati di stima nei confronti di Petkovic per il lavoro svolto e per quello che l'allenatore avrebbe voluto svolgere fino al termine della stagione". D'Onofrio spiega il fallimento del tentativo di conciliazione andato in scena ieri: "La questione è complessa, si cercava una verità di fondo da condividere anche per non intaccare l'immagine dell'allenatore, non potevamo accettare l'immagine di un tecnico che ha violato le regole, quindi eventuali accordi erano subordinati a questa esigenza. Il mister ha ribadito che il suo pensiero è solo per la Lazio e per i suoi tifosi, affinché possano finire il campionato al meglio, vincendo già la prossima partita. La sua intenzione è sempre stata quella di preservare la squadra e ora è quella di risanare una verità che in questi giorni ha subito della alterazioni. Petkovic era ancora l'allenatore della Lazio fino a stamane, non c'era stato esonero. Se ci fosse stata la possibilità di concludere questa vicenda con una stretta di mano e in un clima sereno saremmo stati felici, ma non potevamo accettare che si gettassero ombre sulla condotta di Petkovic". Petkovic non si ferma, il licenziamento è provvedimento che verrà impungato: "Noi prendiamo atto del licenziamento ma, se non dovessero esserci rettifiche, saremo costretti ad adire alle vie legali per ristabilire verità e giustizia e anche per il risarcimento dei danni all'immagine dell'allenatore. Vedremo anche se sarà il caso d'interpellare gli organi federali, perché esprimano un giudizio sull'intera economia della vicenda che presenta elementi di stravaganza e anomalia che meritano approfondimento e accertamento".
AGGIORNAMENTO ORE 13.50 - "E' tutto a posto, Reja sarà regolarmente in panchina contro l'Inter". Parola dell'avvocato Gian Michele Gentile, contattato da Repubblica.it. "Stamattina abbiamo comunicato alla Figc la risoluzione del rapporto con Petkovic e la conseguente assunzione di Reja, alla quale il Settore Tecnico ha dato immediatamente l'ok - ha spiegato il legale biancoceleste -. Futura battaglia legale con Petko? Chi non è soddisfatto agirà di conseguenza". Nessun accordo perciò tra la Lazio e Petkovic: il tecnico di Sarajevo ha rifiutato l'offerta di 100 mila euro avanzata dal club capitolino, di fronte ai 600 mila euro lordi che gli sarebbero spettati fino a giugno.
AGGIORNAMENTO ORE 13.15 - "La S.S.Lazio s.p.a. comunica di avere risolto per giusta causa il contratto di lavoro sportivo con i sigg.ri Vladimir Petkovic, Antonio Manicone e Paolo Rongoni, a conclusione di un procedimento disciplinare promosso con regolare contestazione di addebiti e giustificazioni presentate dagli interessati. I fatti accaduti hanno determinato la cessazione del vincolo fiduciario che costituisce elemento essenziale del rapporto di lavoro. La società comunica di avere incaricato della conduzione della squadra il sig. Edoardo Reja, il quale si avvarrà della collaborazione dei sigg. Alberto Bollini e Adriano Bianchini" - questo il comunicato apparso pochi minuti fa sul sito biancoceleste. Non c'è stato nessun incontro questa mattina - come raccolto dalla nostra redazione - ma solo un lungo scambio di mail tra l'avvocato Gentile e il legale di Petkovic. Finisce così, in maniera definitiva, l'avventura di Vlado in biancoceleste.
AGGIORNAMENTO 04/01 ORE 08 - Nuovo giorno, si riparte. Ieri la Lazio e lo staff tecnico guidato da Petkovic non hanno trovato l'accordo sulla separazione concensuale: secondo quanto riporta Ilmessaggero.it, l'offerta di buonuscita avanzata da Lotito sarebbe stata ritenuta bassa dalla controparte. Oggi sono in programma nuovi colloqui, anche solo tra legali, per cercare di giungere a un punto d'incontro definitivo entro oggi. C'è tempo fino alle 13 per comunicare tutto agli uffici della Figc, in modo da garantire a Edy reja di potersi accomodare in panchina lunedì contro l'Inter.
AGGIORNAMENTO ORE 19.10 - "Non abbiamo ancora trovato l'accordo, ci rivedremo domattina". Queste le parole dell'avvocato Gian Michele Gentile all'uscita da Villa San Sebastiano. La volontà reciproca appare pertanto quella di tentare il raggiungimento di un'intesa.
AGGIORNAMENTO ORE 18.30 - Petkovic, Manicone, Rongoni hanno abbandonato da pochi istanti il quartier generale di Lotito (come detto, assente al meeting), dopo l'incontro durato circa tre ore. Le parti non sono arrivate ad alcun accordo. Si attendono ora comunicati ufficiali da parte dei rispettivi legali.
AGGIORNAMENTO ORE 16 - Nonostante l'assenza di Lotito, l'incontro si sta svolgendo a Villa San Sebastiano. A rappresentare la Lazio - come già riportato - l'avvocato Gian Michele Gentile e il consigliere Marco Moschini. Sull'altro fronte, Petkovic, il suo vice Antonio Manicone e il preparatore Paolo Rongoni, accompagnati dai rispettivi legali.
AGGIORNAMENTO ORE 13.30 - All'incontro con Petkovic e i suoi legali, non ci sarà il presidente Claudio Lotito: questa l'ultima indiscrezione che filtra a poche giri di orologio dall'appuntamento, fissato alle ore 15.30. Il patron laziale non è ancora rientrato da Cortina. A rappresentare la Lazio dovrebbero essere l'avvocato Gian Michele Gentile e il consigliere Marco Moschini.
AGGIORNAMENTO DEL 03/01 ORE 7.30 - Oggi il giorno del chiarimento. Un incontro importante sarà quello tra il presidente Lotito e Vlado Petkovic: in mezzo ci sono gli scenari legali e non solo. La Lazio, con Petko ufficialmente ancora in panchina non può tesserare Reja, rischiando così di giocare con l'Inter senza allenatore. Il Corriere dello Sport di questa mattina cerca di fare il punto: il 28 dicembre scorso la Lazio aveva avviato la procedura di licenziamento per giusta causa ricorrendo allo statuto dei lavoratori. Non esiste una deroga per trascinare Petkovic in tribunale perchè l'accordo collettivo per gli allenatori non esiste più. Il patron laziale contesta al tecnico il suo comportamento sleale e il danno d'immagine per una trattativa condotta all'oscuro.
AGGIORNAMENTO ORE 22.10 - L'incontro dopo la tempesta. Claudio Lotito invita Vladimir Petkovic a un incontro, convoca il tecnico di Sarajevo e il suo legale Paco D'Onofrio alle ore 15.30. E' quanto rivela Tuttomercatoweb.com. Le due parti si siederanno al tavolo, confronteranno le rispettive posizioni. Avanti con la battaglia o ascia di guerra sotterrata? Si saprà solo dopo il faccia a faccia.
Caos calmo in casa Lazio. È un'attesa snervante, che sta però giungendo al capolinea. Scade oggi, infatti, l'ultimo dei cinque giorni concessi dalla Lazio nella “contestazione di addebito disciplinare” per aver negato, Petkovic, di aver trovato un accordo con la Svizzera. Le controdeduzioni da parte dei legali del tecnico di Sarajevo e del suo staff (il vice Manicone e il preparatore atletico Rongoni) sono state spedite oggi pomeriggio e nelle prossime ore dovrebbero raggiungere la scrivania dell'Avvocato Gentile: "Ciò che conta è la data di spedizione, per cui la risposta potrebbe arrivare anche nella giornata di domani", ha dichiarato il legale del club capitolino ai nostri microfoni. Solo una volta pervenuta la replica dell'ormai ex staff tecnico biancoceleste, la Lazio potrà, eventualmente, inoltrare a Petkovic la comunicazione del licenziamento per giusta causa. Sino ad allora sarà Vlado l'allenatore della Lazio. Sì perché senza un esonero ufficiale (o senza le dimissioni del futuro ct dei rossocrociati) Reja non potrà essere tesserato e dovrà assistere al match contro l'Inter dalla tribuna. Scartata l'ipotesi quantomeno improbabile di un reintegro dell'ex Young Boys, la prospettiva più realistica è quella di vedere Alberto Bollini in panchina contro i nerazzurri. Si tratterebbe di una soluzione provvisoria, null'altro (la Lazio potrebbe usufruire di una deroga di 60 giorni). Con il week end alle porte (sabato e domenica gli uffici saranno chiusi) il tempo per sbrigare tutte le pratiche burocratiche si restringe ancor di più. Caos calmo in casa Lazio. Nemmeno troppo calmo.