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ESCLUSIVA - Castroman a 360°: "Lazio, hai una grande opportunità... Io parente del Papa? Magari..."

di Davide Capogrossi
Fonte: Carlo Roscito/Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it

20 marzo 2003, İnönü Stadı' di Istanbul, Turchia. Tana del Besitkas. Minuto numero 9, Mihajlovic pennella una punizione perfetta per la testa di Castroman che insacca alle spalle di Cordoba. Esplode il feudo laziale: “Ricordo benissimo quel gol di testa” – l’esterno argentino riavvolge il nastro e rivive quelle emozioni indelebili. Il cammino della Lazio si arrestò in semifinale per colpa del Porto schiacciasassi di un giovane Josè Mourinho. Tuttavia quello rimane il traguardo europeo più prestigioso raggiunto dalla Lazio da due lustri a questa parte.

NOTTI MAGICHE – Dieci anni più tardi la Lazio raggiunge i quarti di finale e prova ad eguagliare e superare quel risultato. Nel destino nuovamente Istanbul, stavolta sponda islamica, a casa del temibile Fenerbahce. Stasera nel fortino del Sukru Saracoglu si attendono oltre 50mila tifosi indiavolati, ancor più carichi dopo che il club ha finito di scontare due turni di porte chiuse per intemperanze della tifoseria stessa. Un ambiente caldo, rumore assordante. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva proprio Lucas Castroman, uno dei protagonisti di quella grande impresa:Quello turco è stato sempre un pubblico difficile – sottolinea l’esterno del Racing -, ricordo che in quella famosa partita pure il tempo era brutto, faceva molto freddo. Tuttavia i giocatori sono abituati a giocare dappertutto, quindi penso che sarà un’impresa difficile, ma non impossibile. Consigli? Non sono in grado di darne, i giocatori sanno cosa si sente nel giocare una partita così importante. Oggi loro devono dare il meglio per poter vincere”. Questa Lazio punta ad arrivare fino in fondo nella competizione, la Lazio di Castroman – con Mancini in panchina – vantava altrettanto talento, ma si bloccò dinanzi alla genialità dello Special One. L’argentino ricorda comunque con entusiasmo quell’avventura: “E’ un’opportunità fantastica quella di poter giocare le coppe europee. Dieci anni fa avevo dei compagni meravigliosi, era una squadra con tutti calciatori che giocavano nelle rispettive rappresentative, e forse era più semplice disputare incontri fuori casa perché eravamo tutti abituati con le nostre nazionali…”.

PAPA LAZIALE? – Da Istanbul a Roma, anzi più precisamente alla Città del Vaticano. Tre settimane fa Jorge Bergoglio è stato eletto Papa, una soddisfazione immensa per tutta la comunità argentina. Tifoso dichiarato del San Lorenzo, personaggio di chiesa rivoluzionario e subito amato da tutti, Papa Francesco si è conquistato la simpatia di grandi e piccini di ogni parte del mondo. Nei giorni scorsi è filtrata un’indiscrezione sensazionale, circa una presunta simpatia del pontefice per la Lazio. Sembra che Bergoglio sul finire degli anni ’60 avesse come perpetua tale Isabela Pianta Gussones. Chi è questa donna? La sorella di Eulalia Pianta Gussones, a sua volta moglie di Marco Enzo Castroman. Il nonno di Lucas per l’appunto, spiegata la passione biancoceleste del Capo della Chiesa. La fonte accreditata era l’Osservatore Romano, quotidiano d’informazione del Vaticano, che però ha smentito di aver pubblicato questo tipo di notizia, completamente all’oscuro della presunta parentela e soprattutto delle simpatie calcistiche del nuovo Papa. Interpellato a tal proposito, Castroman cade ovviamente dalle nuvole, ma risponde inorgoglito: “Mi piacerebbe molto, ma non è vero. Oggi sono diventati tutti amici o dicono di esser parenti di Papa Francesco ma non è vero. Io come tutti gli argentini sono orgoglioso di avere Bergoglio come nuovo Papa, più che altro perché farà del bene nel mondo. Lui è come lo vedete, una persona meravigliosa, semplice e soprattutto un vero essere umano”. Pesce d’aprile o semplice boutade, chissà. Intanto oggi sono sopraggiunte nuove voci circa una richiesta del pontefice di assistere al derby di lunedì, Castroman non è troppo convinto: “Sarebbe bellissimo, ma non credo sia possibile. Lui ormai non ha più tempo libero per fare queste cose”. Niente derby per il Papa, parola di uno che di stracittadine se ne intende. Quel pareggio siglato al 95’, sarà tramandato da generazione in generazione nella storia biancoceleste.


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