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Cana torna sui fatti di Serbia-Albania: "Rifarei la stessa cosa!"

di Davide Capogrossi
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it

Una partita per entrare nella storia. Lorik Cana, difensore della Lazio, attende la doppia sfida contro Francia e Italia per scrivere una pagina importante del romanzo del calcio albanese. Scavalcherà il connazionale Altin Lala come primatista di presenze con la rappresentativa del suo Paese, è sempre di più un idolo del suo popolo. In attesa di tagliare il traguardo delle 80 presenze, Cana è tornato a parlare dei fatti di Serbia-Albania. Era il 14 ottobre, un drone atterrò sul terreno di gioco con la bandiera del Kosovo, scatenando il putiferio. Il giocatore della Lazio fu il primo ad intervenire in difesa dei suoi compagni, ma non si è assolutamente pentito del suo comportamento: "Rifarei la stessa cosa - racconta al portale preshevajone.com -.Noi siamo una squadra, quando uno di noi va in difficoltà qualcuno corre ad aiutarlo. Quando il protagonista è un piccolo Paese come l'Albania, non è raro assistere a delle ingiustizie del genere. Quella sera eravamo in pericolo, ci hanno tirato sedie e sassi". L'ex giocatore di OM e Galatasaray ha origine kosovare, ma non ha mai avuto dubbi sulla scelta della Nazionale. Diversi suoi conterranei invece hanno operando diversamente, con la Federazione albanese che è lontana anni luce per risorse e progetti rispetto a tanti Paesi limitrofi: "E' la guerra che ha fatto sì che ci trovassimo in quella situazione - conclude Cana - con i nostri giovani che giocano in giro per l'Europa, ottenendo dei risultati eccellenti. La mia opinione è sempre stata che ogni cittadino della nostra nazione, indipendentemente dal Paese in cui è cresciuto, dovrebbe giocare per la nostra Nazionale. Ci mancano le infrastrutture e le risorse per promuovere i vari progetti. il loro sogno è di diventare famosi".


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