.

Ancora Klose: "La Champions con la Lazio sarebbe un traguardo straordinario!"

di Francesco Bizzarri
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it

Zitti tutti, parla ancora Miro Klose. L'attaccante stempera così la tensione di questa settimana importante per il futuro della Lazio. Ai microfoni di Eurosport, ha confessato tutta la sua felicità qualora arrivasse in Champions con l'Aquila: "Andare in Champions League sarebbe un traguardo straordinario per tutti i tifosi e per tutta la gente che lavora nel club. Non c'è niente di meglio che giocare la Champions League, io l'ho fatto per molti anni ed è sempre straordinario competere con club meravigliosi in giro per l'Europa". Trentasei anni e non sentirli. Corre come un regazzino del cortile del palazzo. Ma il suo segreto è noto a tutti: "Io vivo calcio praticamente 24 ore a giorno, penso sempre alla prossima partita e al prossimo allenamente. Quando esco di casa penso solo al calcio, ad allenarmi bene per non avere infortuni". Un campione come lui ne ha di storie da raccontare. A partire dalla conquista del Mondiale brasiliano: "Nella mia carriera ho vissuto tante esperienze positive grazie al calcio, ma la cosa meravigliosa è il fatto di averle condivise con la mia famiglia. In Brasile, quando ci avvicinavamo alla finale, sapevo che avremmo vinto. Con l'Argentina ero positivo e rilassato, sono contento che la Germania abbia vinto con una generazione di giovani e vecchi. I miei 16 gol nelle fasi finali? Il mio obiettivo era vincere la Coppa del Mondo e ci sono riuscito. Io sono una punta che lavora soprattutto per aiutare la squadra. Da attaccante, so bene che con il passare delle partite avevo più possibilità di fare gol, alla fine ne ho fatti due in Brasile riuscendo a superare il record di Ronaldo. E Müller per me rimarrà sempre il migliore". Tanti ricordi, ma il Panzer ne ha ancora uno ben in mente: "Il miglior momento calcistico della mia carriera? Vincere il 'double' con il Bayern Monaco, è stato bellissimo festeggiare sulla balconata a Monaco di Baviera. I primi mesi abbiamo speso tanti momenti insieme con Toni e Ribery, nessuno di noi aveva una casa e vivevamo nello stesso albergo. Io parlavo solo tedesco e Luca parlava un po' di inglese e Ribery solo francese, ma la lingua del calcio ci ha aiutato a divertirci. Nel calcio si scherza, ma in campo siamo sempre concentrati". Con la Lazio è tempo di aggiornare i ricordi.


Show Player
Altre notizie
PUBBLICITÀ