Lazio, quanti infortuni! Il direttore sanitario Pulcini: "Ci sono degli errori da correggere"
Fonte: Radio Incontro
In esclusiva ai microfoni di Radio Incontro è intervenuto il direttore sanitario dello staff medico della Lazio il Dottor Ivo Pulcini, che per l'occasione ci ha fatto un punto sulla situazione sanitaria della S.S. Lazio. "Senza fare nomi c'è da dire che molti infortuni sono dovuti a lesioni muscolari che riguardano prevalentemente le articolazioni, la caviglia, il ginocchio cioè quei traumi caratteristici del gioco del calcio e non ce li ha solo la Lazio ma chiunque pratica sport. I tifosi si chiedono perchè la percentuale è cosi alta rispetto alle altre squadre? i motivi sono tanti: non è sfortuna ovviamente, ci sono degli errori da correggere e noi ne abbiamo preso atto, li abbiamo studiati, abbiamo stabilito quali possono essere le possibili cause e vedrete che in futuro una serie cosi numerosa di infortuni non ci sarà più. Ci vuole un dialogo più approfondito con i tecnici, medico e tecnico devono camminare a braccetto perchè se ci sono problematiche che riguardano il campo, se ci sono le calzature che non vanno bene, insomma tanti piccoli problemi (microclima, umidità, orario) e aggiustamenti dove un buon meccanico sa come intervenire. Ma di certo lo staff medico della Lazio è preparatissimo e come struttura è tra i migliori in Italia su questo non ci sono dubbi".
Vogliamo ricordare come è composto questo staff medico: "Oltre al direttore sanitario abbiamo Bianchini e Salvatori: il primo ha un'esperienza pluriennale e ne sa più di 10 specialisti soprattutto per quanto riguarda l'intuito e la professionalità, Salvatori è un giovanissimo ortopedico che ha una grande qualità professionale ma anche umana tanto è vero che i giocatori chiedono spesso di lui perchè sono molto soddisfatti per la signorilità e per il modo in cui vengono trattati; e oltre a Salvatori abbiamo anche Stefano Lovati che è molto conosciuto al San Carlo di Nancy (dove opera regolarmente) ed è stato allievo di Alfredo Carfagni quindi parliamo di un ortopedico di grande esperienza. Come staff siamo organizzatissimi, abbiamo le strutture e le apparecchiature sufficienti per valutare approfonditamente ogni singolo caso e non dimentichiamoci dei 5 fisioterapisti tra cui Carlo Zazza che è un vero papà e amico, una persona di un'umiltà e disponibilità unica".
Queste notizie cosi tranquillizzanti però ai tifosi non sono state comunicate in tempo, in primis dalla stessa società: "L'umiltà che può avere un medico è che prima tiene in considerazione la salute dell'atleta (come essere umano) poi della società, del gioco e dello sport. Se un'atleta ha bisogno di una super consulenza o addirittura la richiede, perchè gliela dobbiamo negare? la società non si oppone mai a questo tipo di situazioni, so che può sembrare una "diminutio" della nostra capacità professionale (ma non lo è ve lo garantisco) e semmai una esaltazione della volontà di tutelare la salute dell'atleta e recuperarlo nella massima efficienza e sicurezza. Noi cerchiamo semplicemente di soddisfare le richieste dei giocatori ma non siamo secondi a nessuno".
Spesso capita (come nel caso Konko) che gli esami danno alcune risposte, ma poi il giocatore allo stesso tempo non è pronto a rientrare, inoltre in questa stagione ci sono state diverse ricadute: "Senza andare nello specifico purtroppo le ricadute capitano spesso (e noi le temiamo molto), in questi casi vuol dire che o è stato curato male oppure ci sono state delle sollecitazioni, dei virus maggiormente virulenti che hanno causato un nuovo attacco che spesso è peggiore del primo".
Si è parlato di umidità e di tante varianti, il fatto che la Lazio abbiamo giocato tantissime volte di sera può aver accentuato questa serie interminabile di infortuni: "Infatti è proprio cosi, il nemico dei muscoli è l'umidità (che sia caldo o freddo) e per evitare gli infortuni la precauzione e i mezzi che noi usiamo sono i seguenti: devono fare riscaldamento, stretching, e dopo la partita c'è il defaticamento attivo. Ve lo spiego in maniera scientifica: i muscoli se sono caldi si allungano e più si allungano maggiore è la risposta e la forza che possono dare in caso di necessità. Un pò come la macchina: in inverno quando la temperatura è bassa se la temperatura dell'acqua non arriva a 80-90° e quella dell'olio a 70° la macchina non può andare al massimo, perchè logicamente può avere dei difetti (sia macchina da corsa che normale). La macchina da corsa dell'atleta è un pò diversa perchè durante lo sforzo si produce l'acido lattico, le fibre muscolari calde si allungano (più si allungano e più rispondono) ma producendo acido lattico il lubrificante che c'è tra l'actina e la miosina (che sono le componenti anatomiche che formano la fibra muscolare) cambiano l'ambiente chimico e si trovano in uno stato di gelo, infatti tutti i traumi da sovraccarico e gli stiramenti sono dovuti proprio da questo tipo di situazioni. Tra l'altro un giocatore, se non segue queste regole, non può essere pronto per un nuovo allenamento prima dei 3 giorni".