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Il sindaco di Firenze attacca: "Inaccettabili i ricatti dei tifosi ai sindaci"

di Alessandro Pizzuti
Fonte: Il Messaggero

Il primo cittadino di Firenze: «E' bastato che minacciassero di non votare la Polverini per far intervenire tutta la destra. Con i nemici dello Stato non si tratta, ma con i tifosi che minacciano di non andare a votare sì. Come cittadini non resta che augurarci che i tifosi della Lazio abbiano a cuore anche gli ospedali, le scuole, il lavoro. Il giorno che si lamenteranno di quello, e non solo del loro presidente Lotito, forse i politici si batteranno per darci finalmente un Paese, oltre che un allenatore, migliore». Lo scrive sulla sua E-News il sindaco di Firenze Matteo Renzi, commentando l'articolo dedicato al rapporto tra mondo del calcio e politica Quando le curve degli stadi dettano legge di Massimo Gramellini, apparso su La Stampa il 10 febbraio. «È bastato che i tifosi della Lazio minacciassero da tutte le radio private di non votare più la Polverini alle Regionali - scrive Renzi sul suo sito - perché la politica si mobilitasse con una rapidità che altrimenti le è ignota. Da Alemanno a Storace fino all'entourage del presidente Fini, l'intera destra romana ha esercitato pressioni sull'allenatore Reja per convincerlo a rompere il contratto con l'Hajduk Spalato e accorrere al capezzale della squadra malata, dato che è inaccettabile che la Lazio vada in serie B come ha dichiarato il sindaco laziale di Roma. «È inaccettabile, capito? - scrive ancora Renzi - e se questo è lo stato della democrazia, e lo è, mi viene un pensiero che non condivido: evviva il suffragio universale, una testa un voto, ma a patto che dentro la testa ci sia qualcosa».


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