ESCLUSIVA LLSN WEBTV - Giulio Cardone (la Repubblica): "La stagione della Lazio? Dottor Jekyll e Mr Hyde. Che ricordi il 14 maggio 2000!"
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Firma di spicco del quotidiano La Repubblica, racconta la Lazio da più di vent’anni con passione e dedizione. Insegnante d'eccezione al Corso di Informazione Sportiva de Lalaziosiamonoi.it, Giulio Cardone ha ripercorso le tappe più emozionanti e significative della sua carriera giornalistica ed ha analizzato il momento della squadra biancoceleste.
Il consiglio più importante che ti senti di dare per intraprendere la carriere di giornalista?
"Avere sempre la passione, senza di quella non si va da nessuna parte. Poi la curiosità, avere sempre la curiosità di riuscire a trovare notizie, di curare le fonti e scrivere in un buon italiano".
La partita più bella che hai potuto raccontare?
"Dico Lazio-Reggina. Una partita che in sé valeva poco, ma quel giorno di maggio del 2000 accadde qualcosa di particolare. Come cronista, raccontare quella giornata dello scudetto della Lazio, per chi come me la seguiva da 10 anni (ora credo siano 23) fu un’emozione particolare. Intervistai Cragnotti subito dopo la gloria più importante della sua gestione. Fu una giornata che sia dal punto di vista lavorativo che personale mi ha gratificato. Poi chiaramente a Montecarlo fu la partita più importante, Lazio-Manchester, valevole per la Supercoppa Europea, vinta dalla Lazio. Ricordo anche un Arsenal-Lazio 2-0 giocata nel vecchio Highbury, anche quella fu importante per la mia carriera".
Hai mai dovuto rinunciare ad una notizia per salvaguardare una fonte?
"Si, capita spesso. In assoluto la copertura e la protezione delle fonti è una delle cose più importanti del nostro lavoro. Una volta ero venuto a sapere che un importante mediatore internazionale, un agente Fifa, stava andando in un hotel di Madrid per trattare Beckham al Milan, purtroppo ho dovuto aspettare fino al giorno dopo prima di pubblicare la notizia, non ci ho dormito la notte. Poteva accadere che mi dessi un “autobuco” e che vedessi la notizia su un altro giornale".
Lo scoop più importante della tua carriera?
"Lo scoop a cui sono più affezionato è l’incontro a Ginevra tra Abramovich e Ancelotti, che ha portato all’ingaggio di Ancelotti al Chelsea. Quella è stata una notizia che ho dato per primo e che fu molto contrastata e confutata da altri organi di informazione. Dico anche la notizia dell’estate scorsa, l’offerta di 60 milioni del Psg per Ibrahimovic e Thiago Silva che abbiamo dato per primi a Repubblica".
Quattro partite alla fine della stagione, un bilancio su questa Lazio.
"Siamo di fronte a Dottor Jekyll e Mr Hyde. Spesso si paragona questa stagione alla scorsa, ma non è così. La scorsa stagione i punti tra andata e ritorno furono abbastanza simili (33 punti nel girone d’andata, 29 in quello di ritorno ndr), quest’anno invece c’è un crollo totale. È stata pagata sicuramente l’Europa League, sono stati pagati gli infortuni , a gennaio si potevano fare sicuramente acquisti, si poteva evitare di vendere giocatori come Scaloni o Rocchi che potevano essere utili. È anche vero che è facile parlare col senno di poi. Una stagione veramente in chiaroscuro, da prendere ad esempio per gli anni futuri, perché certi errori non si possono più ripetere. È il terzo anno che si parte benissimo e si arriva malissimo, dirigenza e allenatore dovranno fare tesoro di questo".