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Tor Vergata e Renzo Nostini una storia sempre di attualità..

di Alessandro Pizzuti

La città dello sport che doveva sorgere a Tor Vergata per i mondiali del 2009, progettata dall’arch. Calatrava, ora opera incompiuta doveva essere intitolata a Renzo Nostini. Il presidente generale della S.S. Lazio scomparso a 91 anni il primo ottobre del 2005, rappresenta una delle più belle figure dello sport italiano. Ha gareggiato nella scherma, nel nuoto, nella pallanuoto, nel rugby, nel pentathlon ed ha ricoperto la carica di vice presidente del Coni.

Nelle ultime dichiarazioni del Presidente del Coni Malagò non ci sono accenni a questo che sarebbe un giusto e doveroso omaggio alla storia di un uomo indissolubilmente legato alla nostra amata Lazio, ma in generale a tutto lo sport Italiano.

“Tor Vergata è al centro del progetto della candidatura di Roma. In questa zona è stata individuata l’area in cui sorgerà il Villaggio olimpico. Per noi la priorità è valorizzare al meglio il Parco olimpico: un’area dove viene realizzato il villaggio e dove gli atleti, i tecnici e gli accompagnatori sono in condizioni di andare, con l’utilizzo di pochi impianti, dal loro alloggio ai siti delle competizioni. Ma anche e soprattutto un’area dove il pubblico, la gente, le aziende partner siano in grado di respirare l’aria di questa grande festa dello sport.
Calatrava è l’architetto, il grande professionista che ha pensato e realizzato in parte un’opera che doveva servire per altri scopi. La vela attualmente è una ferita alla città, un’opera incompiuta e penso sia doveroso e necessario pensare a come ultimarla per fini sportivi, universitari e per lo sviluppo dell'ospedale. Da parte dell’architetto Calatrava c’è stata una fortissima disponibilità anche a modificare il suo progetto originario, proprio per venire incontro alle esigenze di Roma 2024. La vela di Calatrava è un impianto di cui potrà beneficiare la città anche prima del 2024 e quindi non finalizzato unicamente ai Giochi. Penso che già per il 2019 si potrà usufruire di un impianto da utilizzare per concerti, eventi vari e manifestazioni sportive”

Eppure poco tempo fa in un intervista il numero uno del Coni affermava che  l’atleta biancoceleste che meglio ha rappresentato, in 115 anni, gli ideali del Sodalizio era proprio lui Renzo Nostini.

“Ritengo doveroso ricordare un grande uomo capace di dare lustro, non solo alla Polisportiva, ma a tutto lo sport italiano: Renzo Nostini, atleta plurimedagliato e dirigente illuminato, una vera leggenda. Il ricco palmares parla da solo: 7 titoli mondiali tra il 1937 e il 1955, 4 argenti ai Giochi Olimpici e altri sette ai Mondiali, oltre a tanti altri successi. Nel 1994 venne nominato Presidente Onorario del CONI e nel 2004 gli fu consegnato il Collare d’Oro al merito sportivo al Quirinale dall’allora Presidente della Repubblica, Ciampi. A Renzo ero legato da un affettuoso sentimento di amicizia, di cui vado orgoglioso: rimane un vero portabandiera del nostro mondo, un esempio intramontabile”.

Per questi motivi riteniamo doveroso che si trovi finalmente una fine ai lavori della Città dello Sport, a prescindere dal fatto che vengano assegnate o meno le olimpiadi del 2024 alla Città di Roma e che sopratutto non si venga meno alle dichiarazioni che in vari periodi furono fatte da politici, ex poltici, amministratori e dirigenti sportivi su questo argomento sempre di attualità.


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