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Antonio Buccioni sul Calcio a 5 femminile e le due Lazio contrapposte

di Alessandro Pizzuti
Fonte: S.S. Lazio generale / sslazio.org

Presidente, andiamo subito al nodo della questione: nella Serie A Elite del calcio a 5 donne avremo due Lazio. Si, hanno letto bene coloro ai quali – magari distratti da passeggiate estive in montagna, da bagni o da gite sul pattino – la notizia sarà sfuggita. Ci sarà la pluriblasonata Lazio Calcio a 5 femminile, la squadra di Lucileia & C., la cui bacheca straborda di allori, e la Lazio Calcio a 5, nata da una nuova avventura voluta e realizzata dal Presidente dell’omologa formazione maschile, Chilelli.
Come si pone, insomma, la Lazio Generale davanti a queste manifestazioni di Lazialità, squadra che giocano con i nostri colori, che portano il nostro nome pur non facendo parte del consesso ufficiale?
L’interrogativo non scuote Antonio Buccioni che ha già evidentemente colto, navigando sul web, la curiosità di tanti nostri appassionati. “Vorrei partire con la parafrasi della semina e del raccolto: credo che la nostra missione deve essere quello della semina che produce raccolti anche caotici“.
Insomma il pensiero non cambia, lo stesso che il Presidente Generale rappresento’ qualche giorno dopo la visita in Vaticano del 7 maggio scorso allorquando pubblicammo un comunicato ufficiale sulla posizione della Lazio Pallacanestro 1932. Che non è sezione affiliata alla Lazio ma che pratica basket con i nostri colori e, ovviamente, con il nostro nome. Anche allora la posizione del Presidente fu chiara: la Lazio Basket, presente all’interno del nostro ordinamento, è una ed è quella presieduta da Simone Santi. Chi è Laziale, pero’, e si reputa tale, non puo’ osteggiare nè contrastare rappresentazioni di Lazialità che esaltino i nostri colori e i nostri valori.
Ed anche per le situazioni createsi questa estate la posizione non muta. Ecco spiegata la parafrasi della semina e del raccolto. Come dire: lavoriamo per accrescere il numero di Laziali praticanti. Inseguiamo la quantità, il raccolto sperando che i semi gettati siano stati fruttuosi.
Ovvio, rivendichiamo e sosteniamo che la Lazio Calcio a 5 femminile di Valerio Piersigilli è la sezione che fa autorevolmente parte dell’ordinamento biancoceleste. Mai, pero’, osteggeremo altre Lazio che sorgono e che abbiano voglia di volare, in tutte le discipline.
“Bisogna essere chiari – spiega il Presidente – nel calcio a 5 femminile combatto l’idea – o la sensazione che magari qualcuno puo’ provare – di due Lazio contrapposte. Non è cosi nè mai lo sarà. La nostra Lazio Calcio a 5 donne è stata club di grandissimo spessore a cavallo dei due secoli scorsi, vincendo scudetti e Coppa Italia a raffica. La Lazio calcio a 5 donne di Chilelli ha semplicemente sfruttato la finestra aperta dall’ordinamento della FIGC. Nel rispetto dei nuovi regolamenti, in coerenza con le nuove norme, ha normalmente operato una fusione con l’Acquedotto attraverso la quale varie risorse agonistiche hanno incrementato il già cospicuo numero di tesserati. L’Acquedotto era legittimata a disputare la serie A Elite e la fusione ha semplicemente comportato il trasferimento del titolo in capo alla Lazio. La FIGC consente questo tipo di operazioni per cui la Presidenza Generale non puo’ che prendere atto che la Federcalcio ha parzialmente mutato il proprio ordinamento in quel settore. La vicenda, come vedete, è molto semplice“.
Arriva, paradossalmente, ad una conclusione, il Presidente, dopo aver registrato – anche in chiave-mercato – gli ingenti sforzi economici che le due Lazio Calcio a 5 donne stanno sostenendo. “Se fosse stato previsto nello Statuto della Lazio avrei riciclato uno dei due Presidenti, Chilelli e Piersigilli, a fare il numero uno di nostre Sezioni economicamente in difficoltà, come la Pallamano, ad esempio. Avrebbero potuto sostenere altre Sezioni, dal momento che, nella nuova Serie A Elite, non stanno lesinando sforzi economici per dotare le loro due squadre di grandi giocatrici. E’ una battuta, la mia, ovviamente, ma che rende l’idea. La sensazione è che magari la Serie A Elite del prossimo anno possa sfociare in un duello tra due squadre biancocelesti mentre magari altre nostre sezioni potrebbero annaspare, non potendo, giocoforza, programmare il futuro“.
Dunque, occorre prendere atto che la Lazialità si sta (per fortuna espandendo) e che il raccolto testimonia che la semina è stata buona, generosa e fertile. Torna al caso delle Lazio Basket, orgogliosamente divise, il Presidente. “Ho preso atto che tra la Lazio Basket e la Lazio Pallacanestro 1932 non è intervenuta quell’osmosi virtuosa che in molti auspicavamo. Con cio’ certo non posso vietare ad un nostro appassionato di non tifare – nè tantomeno di seguire con affetto – le vicende della Lazio Pallacanestro 1932. Come, in un’altra disciplina, riconosco la bellezza coinvolgente della Lazio Atletica Leggera, sezione vessillifera della nostra famiglia, ma certo non posso impedire che nostri tifosi esultino per un eventuale grande successo della Lazio Runner. Il segreto è tutto nel raccolto: la nostra missione deve essere quella di portare verso la causa il numero piu’ ingente di Laziali. Sulla base di questo postulato non ci sono tradimenti. Ne reati di lesa maestà da perseguire“.
E la lunghezza d’onda per il calcio femminile, allora, ammortizzati i concetti del Presidente, non puo’ che essere la medesima. Conoscete l’antefatto: una settimana fa molti siti specializzati (ed anche il nostro portale) hanno annunciato che la Lazio Calcio maschile diventerà anche femminile, inglobando, in pratica, tutto l’universo calcistico in gonnella. Una soluzione che bissa cio’ che è già avvenuto a Firenze, ad esempio. Con la società viola dei fratelli Della Valle che ha creato una propria squadra femminile, vestendola col giglio, e affidandola, ironia del destino, ad una Laziale a 18 carati come Patrizia Panico, fuoriclasse senza tempo.
“Anche in questo caso si è semplicemente sfruttata una finestra aperta dall’ordinamento della FIGC. Sta forse cambiando il contesto storico del calcio femminile, che forse sogna maggiore luce propria. Forse si è semplicemente materializzato quanto lo stesso ambiente già sognava da anni. Ricordo, ad esempio, che già negli Anni Ottanta molte nostre giocatrici della Lazio Lubiam e non solo si auguravano di finire sotto l’egida della Lazio Calcio. E lo stesso accadeva per altri clubs, ch avevano emanazioni anche nel calcio a undici maschile.“.
E allora, in conclusione? Niente sconquassi, nessun processo, al bando le inquisizioni. L’ideale-Lazio, con i colori del cielo come vessillo, sventola e non si ammaina. Deve essere questo il credo di ogni Laziale, al netto di polemiche sterili.


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