Milinkovic, che guasto d'amore: quando la Lazio ti entra dentro
"La Lazio non è una squadra di calcio, la Lazio ti entra dentro, ti cattura, è lei che ti sceglie". Questa celebre citazione di Felice Pulici, portiere entrato nella storia biancoceleste, è diventata sempre più attuale negli ultimi anni. Il concetto di una lazialità viscerale, che ti entra in profondità, è un qualcosa che solo i privilegiati che sono riusciti a provarla possono provare a spiegare all'esterno.
Maurizio Sarri è uno di loro. Non a caso, lo stesso allenatore toscano ha rilasciato dichiarazioni passionali simili a quelle di Pulici nel corso nel tempo. E non era solo citazionismo, ma una vera e propria dichiarazione d'amore verso un intero popolo. Quando entri in questo mondo nel modo giusto e vieni avvolto dall'amore del tifo biancoceleste è difficile non restarci aggrappato, soprattutto quando intorno il mondo è freddo e sempre più lontano da un'ideale di calcio romantico. Alcuni giocatori sono riusciti ad assorbire l'amore e a ridarlo indietro a modo loro, non solo sul campo.
"Solo amore se amore sai dare" rappavano i Colle Der Fomento. E quanto amore che c'era giovedì sera allo Stadio Olimpico. Sugli spalti della Tribuna Tevere, assieme alla sua gente, siedeva Sergej Milinkovic-Savic, uno dei centrocampisti più forti della storia della Lazio. Il sergente che ha fatto innamorare generazioni di laziali è tornato a casa, senza sentire la necessità di mascherarsi per non farsi riconoscere, libero da ogni paura. Poi l'esplosione di gioia al gol di Zaccagni che ha fatto il giro del web. Un guasto d'amore che sa di privilegio. Quella di Sergej è stata una dimostrazione d'affetto e d'appartenenza che in pochi sono riusciti a fare. Anche se in casa Lazio non è la prima volta che è successo.
Impossibile non nominare Stefan Radu, ormai un vero e proprio tifoso della Lazio che in più occasioni ha seguito la prima squadra della Capitale in Italia e in Europa insieme alla tifoseria. Il posto dei laziali è sugli spalti, di fianco ai propri fratelli di tifo. Poco importa se hai anche indossato anche la maglia sul terreno di gioco.
Dei calciatori attualmente in rosa, Luca Pellegrini è uno di quelli che nonostante già fosse nel mondo del professionismo non si è fatto problemi a sedersi sugli spalti, insieme ai suoi amici, quando ancora non era un calciatore della Lazio. Un sogno che solo nel tempo, poi, è divenuto realtà. Proseguendo a ritroso, anche i vari Ledesma, Candreva, Cesar e Rocchi hanno vissuto (e fatto vivere) quest'esperienza. Ancor più iconica fu la presenza di Zarate in prima fila con i ragazzi della Curva Nord in un Lazio - Bari del 2010. L'argentino era squalificato e, non potendo giocare, ha scelto di viversi la partita con la sua gente. Poi ancora tanti nomi celebri come Chinaglia, Giordano, Oddi e Di Canio hanno fatto questa dichiarazione d'amore e di fiducia verso un popolo, quello biancoceleste, che li ha messi nell'Olimpo della loro storia di vita anche per gesti come questi.