Lazio, il Baronismo sfida il Sarrismo: il confronto con la passata stagione
RASSEGNA STAMPA - Che salto di qualità la Lazio di Marco Baroni, ma, soprattutto, che piacevole sorpresa. Dopo aver detto addio a tutti i grandi senatori, dopo aver lasciato partire dei grandi punti di riferimento il ridimensionamento della rosa sembrava ormai in atto, ma a sbaragliare tutto e a far crollare certezze, dubbi, convinzioni e perplessità ci ha pensato proprio il tecnico fiorentino che fin dal ritiro di Auronzo ha sbaragliato le carte in tavola iniziando a portare dei risultati che gli hanno permesso di costruire la grande Lazio che è oggi. Baroni è il degno erede del Sarrismo, di un periodo durato troppo poco, ma che ha fatto sognare e vedere gran calcio, soprattutto riportando i biancocelesti a un secondo posto in classifica che mancava da decenni. L'ultimo anno di Sarri, però, è stato da incubo e il suo sostituto Tudor non è stato da meno. Qualcosa si era rotto, il ciclo era da rinnovare e oggi i risultati ne sono la conferma. La Lazio vola sulle ali dell'entusiasmo, ha continuità in campionato, in Europa League e in Coppa Italia e guarda allo scorso anno solo come a un brutto ricordo o a una lezione da imparare.
IL CONFRONTO - Un anno dopo la Lazio è tutta un'altra cosa. Il confronto con l'anno scorso, a questo stesso punto della stagione, riportato sulle colonne del Messaggero, ne è la conferma per quanto bisogna considerare che ogni anno il campionato cambia e si modella e quindi non sempre mettere due annate a paragone può essere proficuo. Questa volta, però, i risultati sono troppo differenti per valorizzare eventuali varianti. La Lazio di Baroni si presenta alla sfida con l'Inter con 31 punti, a pari merito con i nerazzurri, mentre lo scorso anno ne aveva 21, dieci in meno, e ne aveva 17 di distanza con i nerazzurri. La squadra del tecnico fiorentino è una macina da gol e ne ha segnati 47, nella stagione passata la scarsa produzione offensiva era un problema che aveva costretto la squadra a perdere punti importanti e segnare solo 24 reti.
Più simile è il dato su quelle subite e sulle reti inviolate, tra le 21 di oggi e le 23 di un anno fa, quando però l'ultima Lazio di Sarri aveva già ottenuto 8 clean sheet, unno in più per ora di quella di Baroni. La grande forza del nuovo allenatore biancoceleste, però, è quella di saper contare su tutti, di coinvolgere per intero la squadra. Ancora una volta i numeri sono utile per completare il confronto. La Lazio 2024/2025 ha portato 20 gol dalla panchina (11+9 asisst), ha portato 14 giocatori a segno e ottenuto 32 gol dai nuovi arrivati (17 e 15 assist). La versione 2023/2024, invece, aveva ottenuto 6 gol e un assist dai subentranti (7 totali), aveva trovato la rete con 10 calciatori diversi e, soprattutto, solo 7 (3 e 4 assist) dai nuovi acquisti.