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EURORIVALI - Ecco la Dinamo Kiev: un allenatore per caso e gioventù al potere

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Redazione Lalaziosiamonoi.it

La dimensione delle difficoltà del calcio ucraino da ormai due anni e mezzo lo offre il dato degli spettatori presenti mercoledì scorso allo stadio "Valeriy Lobanovsky" di Kiev, dove si giocava la sfida di campionato tra Dinamo e Vorskla Poltava, solo 2076 paganti. Perché la guerra mette di fronte a delle priorità e il calcio non può essere una di queste. Gli stadi hanno nei pressi bunker antiaerei e postazioni mobili di artiglieria contraerea perché l'orrore incombe con sinistra costanza. Niente più stranieri a popolare le rose delle big del campionato, o comunque pochissimi, perché missili e allarmi non attraggono certo chi vuole giocare a pallone, ma anche perché è il momento di cercare di valorizzare quanto produce il vivaio di casa. Basta guardare la rosa della Dinamo Kiev, su 28 elementi solo due sono non ucraini. La squadra simbolo del Paese, quella più tifata e titolata, è di fatto una nazionale, con una percentuale di giocatori "di casa" che sfiora il 100%. La nuova Dinamo, allenata da Oleksandr Shovkovskyi, nonostante le difficoltà viaggia a gonfie vele, ha vinto tutte e cinque le prime giornate e guida la classifica con 15 punti, a +6 sullo Shakhtar Donetsk che martedì ha fermato il Bologna al Dall’Ara al debutto in Champions League. Sono dieci i gol fatti, tre quelli subiti dalla Dinamo in Prem’er-Liha. Il club della capitale, inoltre, battendo lo Zorya, nel quarto turno di campionato, è diventata la prima società a toccare quota 500 vittorie nella storia del campionato nazionale. 

SHOVKOVSKYI, L'EX BANDIERA IN PANCHINA - Squadra giovane (età media di 24,7 anni) che gioca un calcio posizionale, in cui si cerca il controllo del possesso palla e il fraseggio volto poi a innescare l'attacco alla profondità delle punte, una nuova veste che ha Shovkovskyi ha dato alla Dinamo dal novembre 2023, quando è subentrato a Mircea Lucescu. L’ex portiere e bandiera del club (637 presenze e 24 trofei tra il ’93 e il 2016) sembrava dovesse essere solo un traghettatore, ma i buoni risultati ottenuti nelle prime uscite e il rapporto forte con lo spogliatoio, gli hanno permesso di guadagnare il ruolo di primo allenatore. Una sorpresa anche per lui che non s'aspettava di ottenere la conferma sulla panchina del club che ha segnato tutta la sua vita. Shovkovskyi alterna 4-3-3 e 4-2-3-1 e fa affidamento soprattutto su alcuni calciatori chiave nella sua idea di calcio. Il primo è Mykola Shaparenko mezzala destra nel 4-3-3 o centrale nei due del 4-2-3-1, il classe ’98 abbina grande qualità e buona personalità, oltre a un’ottima capacità di vedere il gioco e d’accelerare da fermo ed essere quindi quasi imprendibile nel breve. Shovkovskyi non rinuncia quasi mai a Shaparenko che in stagione ha già messo insieme due gol e cinque assist in 10 presenze tra campionato e qualificazioni alle coppe europee. Il perno centrale del centrocampo è un 2002, si tratta di Volodymyr Brazhko, uno dei talenti più interessanti del calcio ucraino. Molto bravo nella fase d’intercetto, sa leggere le linee di passaggio avversarie e sporcarle, buona anche la fase di regia, anche se forse manca un pizzico di velocità nella giocata.

LA STELLA - La stella più luminosa della Dinamo, però, è probabilmente è Vladyslav Vanat. Pure lui, come Brazhko, è un 2002, ma Vanat di mestiere fa l’attaccante centrale. Ottimo senso del gol, associata una spiccata capacità di muoversi in profondità e attaccare alle spalle la linea difensiva avversaria. Vanat è tecnico e nonostante non sia altissimo (182 cm) sa farsi rispettare anche nel gioco aereo. Nella scorsa stagione, il 22enne, ha segnato 14 gol tra campionato e coppe, associando anche 10 assistenze in 30 gare giocate. In estate a lui s’erano interessate anche Inter e Napoli, ma Dinamo e Vanat hanno deciso di continuare insieme ancora un anno. Giovani sì, ma anche un grande vecchio come Andriy Yarmolenko che, dopo le esperienze con Borussia Dortmund, West Ham e Al-Ain, è tornato a casa un anno fa per fare da chioccia ai tanti ragazzi in rosa.

EUROPA - Il debutto in Europa è il prossimo passo, con la Dinamo che ha l’obiettivo di arrivare tra le prime 24 del girone unico e guadagnarsi così l’accesso ai play-off. La Lazio sarà la prima avversaria della squadra di Shovkovskyi, poi Hoffenheim e Roma in trasferta, prima di affrontare ad Amburgo - sede della "casa" europea della Dinamo - il Ferencvaros e il Viktoria Plzen. Le ultime tre sfide saranno contro Galatasaray e Real Sociedad in trasferta e il Riga FS in casa. La Dinamo è arrivata alla fase a girone unico dell’Europa League dopo aver ceduto al Salisburgo nei playoff di Champions League. Fatale la sconfitta 0-2 nella gara d’andata, giocata a Lublino, dove la Dinamo aveva ottenuto la possibilità di disputare la propria gara interna. Inutile, dunque, l’1-1 della sfida di ritorno in Austria. Prima d’incontrare il Salisburgo, però, la Dinamo aveva battuto nettamente il Partizan Belgrado (6-2 all'andata e 0-3 al ritorno) nel secondo turno e poi anche i Rangers nel terzo turno (1-1 all’andata e 0-2 in Scozia). Una squadra che dunque può dire la sua anche in stadi complicati come Ibrox. Una squadra che forse non sarà quella dei fasti di Rebrov e Shevchenko, ma che gioca per un intero popolo e non vuole certo recitare il ruolo della comparsa sul palcoscenico europeo.


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