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Zarate autocritico: "Non ho giocato bene, mi manca la fiducia in me stesso". Poi la gag su Bizzarri...

di Stefano Fiori
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it

Quando l'eco delle giocate più belle risuona ancora nella mente, ma si fa fatica a riproporle, una prestazione come quella di ieri non è da gettare via. Chissà cosa avrà pensato Mauro Zarate vedendo Libro Kozak segnare il primo gol: "Una volta li facevo io questi tiri a giro, a beffare il portiere!", verrebbe da immaginare, tuffandosi nei pensieri dell'attaccante argentino. Ieri sera ha segnato la punta ceca, ha segnato Sergio Floccari. Lui invece, il numero 10 biancoceleste, è rimasto a secco. Ma la gara disputata ieri dal talento di Haedo non è stata negativa, priva di guizzi risolutivi, ma caratterizzata da buoni movimenti e voglia di fare. "Se Zarate fa lo Zarate, è un piacere vederlo giocare", è il pensiero espresso questa mattina dal ds laziale Igli Tare. Il pensiero, dopo tutto, di chiunque si è innamorato del genio tecnico messo in mostra da Maurito durante il primo anno a Roma. Il pensiero, probabilmente, dello stesso Mauro Matias Zarate. Proprio il numero 10 ha parlato questa mattina ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7: un'intervista in cui non è mancata l'autocritica, ma anche ricca di battute e di spunti divertenti. Di seguito il testo integrale del suo intervento. 

Insieme a te hanno giocato Kozak e Floccari: è andata bene?

Ci siamo trovati bene: io facevo il trequartista, mentre loro giocavano da punta. Libor ha fatto due bellissimi gol, Sergio ha fatto il terzo gol che ci ha dato la sicurezza. La mia è stata una partita normale. Ho lavorato per la squadra, ma conosco le mie qualità e non posso dire di aver disputato una buona partita, mentirei a me stesso

Ti hanno fischiato pochi falli?

Anche il rigore c'era, me l'ha detto pure Vitolo (mediano del Panathinaikos ndr)! Ha fatto come Klose ma mica l'ha detto all'arbitro.  Poi l'assistente di linea era a due passi. Vabbè, è passato..."

Tu cerchi molto il gol, perché è importante anche mentalmente?

Nella posizione di ieri sto più lontano dall'area, ma cerco di fare gol, di lavorare prima di ttutto per la squadra e di fare la differenza cone le mie giocate. Ho avuto un paio di occasioni, oltre alla punizione: non ho segnato, ma l'importante è che abbiamo vinto.

Floccari ha rivelato, in occasione del suo gol, di aver confidato nelle tue capacità tecniche.

Dico sempre ai ragazzi dove cerco di mettere la palla, però ieri il riferimento era sempre Ciani

Dove non ti sei piaciuto?

Mi manca la fiducia in me stesso, che dipende dai minuti e dalle partite che ancora non ho. Semplicemente mi manca giocare. Sicuramente se avessi segnato, avrei detto altre parole, avrei detto di aver fatto il mio lavoro, cioè fare gol.

Che atmosfera si vive all'interno del campo al derby?

Un po' di ansia. Il giorno prima è terribile, non vedi l'ora che l'arbitro fischi l'inizio. Quando fai il riscaldamento è bellissimo, c'è la gente della Lazio. Poi quando vinci è ancora più bello.

Quanto conta l'affetto dei tifosi?

Tantissimo. Dopo il primo anno sono rimasto perché avevo fatto bene e sentivo l'affetto della gente. Non me la sentivo di andare via, non sarei stato così bene da nessun'altra parte.

Hai fatto gli auguri a Bizzarri?

Veramente è il suo compleanno?! Non ha detto niente, perché non voleva comprare le pastarelle! (ride ndr). Io lo chiamo Pink Panther!

Scaloni ha parlato bene di te prima della gara con il Panathinaikos.

Il gruppo sta bene e si vede. La squadra ha molta fiducia in questo progetto. Speriamo di prendere i tre punti domenica.

Come sta tua figlia Mya?

Benissimo, è la mia principessa. Non so se la sua nascita mi abbia cambiato come persona, però ti preoccupano più cose, che prima neanche guardavi. A cambiare i pannolini chi ci pensa? Mia moglie, ma anche io l'ho fatto molte volte. Certo che dopo che ha mangiato è dura! (ride ndr)


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