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UN DERBY AL GIORNO- Lazio-Roma del '76, Giordano: "Segnare ti rende immortale"

di Mara Perna
Fonte: Mara Perna - Lalaziosiamonoi.it

Un gol è per sempre. Soprattutto se la partita in questione si chiama derby. Che siano passati 40 anni poco conta. Il ricordo di chi ha visto e ha vissuto la rete in questione rimane indelebile, come un tatuaggio sulla pelle. È il 28 novembre 1976 quando si gioca l’andata tra Lazio e Roma. E la prodezza realizzata dalla linea di fondo reca la firma di Bruno Giordano. Il ragazzino è diventato un campione, e quella rete pressoché impossibile lo consacra non solo alla Lazio, ma a tutto il mondo del calcio. Domenica sarà di nuovo derby e la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva l’ex attaccante biancoceleste per analizzare più da vicino il match e rivivere con lui quelle emozioni.

Tra i derby che lei ha giocato ce n’è uno, in particolare, quello del ’76, che lo consacra alla Lazio. come ricorda quella partita e soprattutto quel bellissimo gol che ha segnato?

“È un ricordo indelebile. Giocare un derby a 20 anni è già qualcosa di incredibile, vincerlo grazie ad un tuo gol è un’emozione indescrivibile. È una rete che porto nel cuore, come credo anche i tifosi. È arrivata in modo casuale, una sensazione straordinaria. Quando penso al derby è sicuramente questo il primo che mi viene in mente”.

La Lazio arriva con 28 punti in classifica e vive un bel momento di forma. Sono tre anni che non vince un derby, quello di domenica potrebbe essere la volta buona?

“La speranza c’è sempre. Forse dopo quel famoso derby nella Coppa Italia, inconsciamente nella Lazio c’è stata una forma di rilassamento. Adesso però è il momento di tornare a vincere. I biancocelesti arrivano nella forma migliore, possono farcela”.

La Lazio vive un bel momento di forma, ha mandato in gol 13 giocatori diversi. Secondo lei chi potrebbe essere l’uomo derby?

“Io mi auguro Immobile, è un giocatore che sta in un grande momento e che vive per il gol. Anche se è da tre partire che non segna, spero possa essere un uomo decisivo domenica”.

C’è un profilo nel quale, per personalità o per caratteristiche, si rivede?

“Sì ho sempre detto che mi rivedo molto in Ciro Immobile per la sua intraprendenza. Per quel suo modo sfacciato di affrontare la partita, va incontro agli avversari senza paura. È uno che ci prova sempre, va su tutti i palloni senza arrendersi mai. Mi piace tanto".

C’è il rischio di un Olimpico semivuoto, invece ai tuoi tempi lo stadio era pieno. Che derby sarà senza quel tifo? E cosa si potrebbe fare per riportare la gente allo stadio?

“Ci vorrebbero prezzi più bassi, serve poi qualche provvedimento che permetta al tifoso di accedere allo stadio senza troppe difficoltà. Sono tanti fattori che hanno allontanato la gente. Io mi auguro che almeno per il derby le tifoserie possano riempire l’Olimpico e ci possa essere una bella cornice di pubblico. Non è una semplice partita, fa parte della storia di Roma e sappiamo tutti quello che rappresenta per le due squadre”.

In che cosa sono diversi i derby di oggi rispetto a quelli della sua generazione?

“La prima cosa che mi viene in mente è che prima sia Lazio che Roma erano piene di italiani, e soprattutto romani per cui era un derby nel derby. C’era per questo un’atmosfera più sentita e un coinvolgimento maggiore. I romani apportavano una magia particolare al derby. Adesso ci sono molti più stranieri”.

Per chiudere un pronostico?

“Un 2-1 con doppietta di Immobile sarebbe bello”.


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