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Stadio Flaminio, 60 anni di storia: un passato glorioso e un futuro incerto

di Andrea Marchettini
Fonte: Andrea Marchettini - Lalaziosiamonoi.it

Era il 19 marzo del 1959 e immerso nel verde di Roma, in pieno centro storico, veniva inaugurato lo stadio Flaminio: un gioiello architettonico nato dalla matita di Antonio Nervi, in sintonia col padre Pier Luigi, che venne progettato in occasione delle Olimpiadi del 1960. Il Flaminio sorse dalle ceneri dello stadio Nazionale, il quale nel corso dei suoi 46 anni di storia, fu prima ribattezzato stadio del Partito Nazionale Fascista, poi dedicato al Grande Torino (in seguito al disastro Superga) ed infine demolito nel 1957. L’impianto ideato dalla famiglia Nervi fu edificato in appena un anno e mezzo ed esattamente 60 anni fa avvenne l’inaugurazione, festeggiata con un incontro amichevole tra le rappresentative calcistiche di Italia e Paesi Bassi. La sua realizzazione costò circa 900 milioni di lire: nel suo ventre il Flaminio nascondeva una piscina coperta, palestre e strutture all’avanguardia. In seguito alla cerimonia di inaugurazione visse anni felici, durante i quali ospitò eventi sportivi e concerti di rilievo (da David Bowie agli U2, passando per Michael Jackson e i Rolling Stones). Poi l’abbandono e un destino che oramai appare inevitabile. Sono quasi 7 anni che il Flaminio è stato dimenticato da tutti e abbandonato a se stesso. Fino a poco fa regnava il degrado: immondizia e stanziamenti umani facevano da contorno. Lo scorso ottobre è iniziata la bonifica dell’impianto, ma l’impressione è che un progetto reale non esista affatto. Mentre Lazio e Roma inseguono imperterrite il sogno di realizzare impianti futuristici (che mettano in risalto la storia dei club attraverso il marketing,  in zone distanti dal centro e difficilmente raggiungibili), il Flaminio va incontro a un triste destino, un destino che i più romantici faranno fatica ad accettare.

IL FLAMINIO TRA PRESENTE E (FUTURO?): Il Comune di Roma ha stanziato 101mila euro per la prima opera di bonifica che il 30 ottobre è partita ufficialmente. Gli addetti dell’Ama si sono messi a lavoro e hanno ripulito l’impianto dal degrado che invadeva il rettangolo verde e dintorni. L’attuale giunta comunale e in prima persona la sindaca di Roma, Virginia Raggi, hanno sempre mostrato un’apertura per qualsiasi tipo di iniziativa. La riqualificazione dello stadio appare un obiettivo della politica che però non sembra impegnarsi più di tanto in tal senso. I grandi proclami non sono stati seguiti, finora, da azioni degne delle belle parole. Purtroppo all’orizzonte non si intravede un futuro glorioso per il Flaminio. Non si vuole puntare il dito solo contro le istituzioni, che perlomeno un tentativo lo stanno facendo. Tuttavia dispiace arrivare alla conclusione che probabilmente gli interessi commerciali e promozionali si muovano su una strada diversa, opposta a quella che percorrono in tanti. Quei tanti che il calcio (e lo sport in generale) lo seguono per pura passione.

Di seguito sono riportate alcune immagini dello stadio Flaminio subito dopo l'inaugurazione e altre foto di due anni fa, scattate in esclusiva da Lalaziosiamonoi.it prima che iniziasse l'opera di bonifica.

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