RIVIVI LA DIRETTA - Veron: "Grazie laziali". Lotito: "Io tifoso da sempre". Premiati Ledesma e i Sandri - PHOTO & VIDEO
Fonte: Lalaziosiamonoi,it
Un pomeriggio speciale, da laziali. Alle ore 16, nella sala della Promoteca del Campidoglio, si assegna il Premio Lazialità. E’ la seconda edizione del riconoscimento, l’anno scorso furono premiati Tommaso Rocchi e mister Reja, oggi tocca ad Antonio Candreva. Alla presenza del sindaco Alemanno, saranno premiati anche Simone Inzaghi (mister degli Allievi Regionali della Lazio), l’eroe dell’ultima Coppa Italia Ousmane Dabo, e l’ex bomber Gigi “Tyson” Casiraghi. Sarà presente la famiglia Sandri e inoltre verrà ricordato Giorgio Chinaglia. Lazialità e Vip, ci saranno personaggi del mondo dello spettacolo come Enrico Montesano, Pino Insegno e Francesco Pannofino, nonché direttori di conosciuta fede biancoceleste come Clemente Mimun e Mauro Mazza. Inoltre previsto l'intervento di Andrea Longo, figlio dell’indimenticato Avvocato e Presidente della Lazio dal gennaio 2003 al luglio 2004. Nel finale, parte dedicata ai tifosi dove si ricorderà Goffredo “Er Tassinaro” e salirà sul palco Alvaro Delle Vedove. E ci sarà anche un grande ospite a sorpresa, un campione indiscusso, di quelli che hanno trascinato la Lazio verso il suo secondo Scudetto: Juan Sebastian Veron. Non puoi mancare. Segui la diretta dell'evento su Lalaziosiamonoi.it!
AGGIORNAMENTO ORE 19.35 - Viene premiata, come atto conclusivo, la famiglia Sandri, momento molto toccante, cori per Gabriele.
AGGIORNAMENTO ORE 19.31 - Premiato anche Cristian Ledesma, appena arrivato, vincitore del premio Lazialità 2012, celebrato anche dal presidente Lotito. L'argentino ringrazia: "Sono di poche parole, ringrazio a tutti del premio". Il presidente invece ha voluto parlare del suo mediano: "Una personalità importante nello spogliatoio, parla sempre al momento giusto, ora abbiamo ricostruito un buon rapporto, una squadra improntata sul collettivo, lui riesce a cementarlo, e rappresenta la memoria storica della squadra. Questo dovrebbe dargli più responsabilità, bisogna vincere con la testa". Il regista biancoceleste è intervenuto anche ai microfoni di RadioSei per analizzare la sfida di sabato: "Dobbiamo migliorare, perché possiamo fare di più e abbiamo dimostrato di poter fare molto di più. Incontriamo una squadra forte, zeppa di campioni e che sta dimostrando di essere di primo livello. L’Inter ha giocatori che possono cambiare la partita, ma noi dobbiamo imporre il nostro gioco come fatto spesso in casa e poi pensare a migliorarci anche in trasferta".
AGGIORNAMENTO ORE 19.25 - Presente al premio in Campidoglio, il presidente Claudio Lotito, ha insistito sul concetto proprio di Lazialità: “Io sono laziale da sempre, da quando avevo 6 anni, è la mia prima e unica squadra. Andavo alla stadio con mio padre, spesso col treno. E’ un patrimonio di migliaia persone che e vivono per questo patrimonio e salvaguardarlo è un segno di rispetto per tutte persone che -dal 1900- hanno vissuto questa avventura, nel bene e nel male”. La sua Lazio sta crescendo, è lanciata alla rincorsa della Champions e la sfida contro l’Inter potrebbe essere il trampolino per spiccare definitivamente il volo: “Ho dovuto fare un recupero per salvare la squadra, chi ha vissuto quei momenti deve avere orgoglio e appartenenza, noi abbiamo avuto una crescita esponenziale, è una forma di orgoglio personale e orgoglio di identità laziale entra nello spogliatoi o negli stadi e sentir dire “guardate ci sta la Lazio”. Noi non ci vogliamo fermare, ma migliorare giorno dopo giorno”. Sul mercato, Lotito non lesina una battuta. “Noi dobbiamo inserire all’interno dell’organico, quello che serve per accrescere le potenzialità della squadra e le qualità morali. Forse siamo poco cinici, ma questa squadra è stata costruita punto per punto individuando persone per qualità, moralità e compatibilità economiche”.
AGGIORNAMENTO ORE 18.52 - Sono arrivati, da pochi minuti, il presidente biancoceleste Claudio Lotito e Antonio Candreva. In atteda di Ledesma.
AGGIORNAMENTO ORE 18.47 - Ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, interviene il bomber dello scudetto Simone Inzaghi: "Sono orgoglioso di ricevere questo premio, ho giocato tanti anni con questa maglia, la sento mia, adesso ho la fortuna di poter allenare i ragazzi, sono felice di poter ritirare questo premio. E' felice di rincontrare Veròn? Senz’altro, mi farà piacere vederlo, lo saluterò molto volentieri e ricorderemo tante cose dello scudetto. Secondo lei è possibile allestire una squadra come quella? Si, penso che si stanno facendo ottime cose, sono due anni che si perde la Coppa Campioni per un punto o per la differenza reti, ormai s’è stabilizzata al terzo quarto posto, sta crescendo anno dopo anno e ha possibilità di crescere ancora. Come vede Lazio-Inter? Una partita aperta, difficile, però la Lazio ha le possibilità di poterla vincere. Allievi Nazionali secondi, ma quanto pesa la sconfitta nel derby? Non pesa perché è stata immeritata, però sono ragazzi, ci può stare, adesso abbiamo già riaccorciato e abbiamo tutte le possibilità di raggiungerli"
AGGIORNAMENTO ORE 18.44 - Ai nostri microfoni parla Gigi "Tyson" Casiraghi: “Sono legatissimo a questi colori. Sono stato benissimo ed è una cosa che mi dà molte soddisfazioni”. La squadra di Petko piace a Gigi: "La Lazio la vedo molto bene, gioca un buon calcio. Merito di Petkovic, un buon allenatore, che fa giocare tutti i giocatori di qualità. Spero che il futuro possa essere roseo. Champions? Difficile, ma penso che la Lazio ci possa arrivare". Sabato c’è Lazio-Inter, che ricordi ha Gigi, che di queste sfide ne ha giocate parecchie, ad esempio una importantissima come la finale di Parigi? “La partita di Parigi non me la ricordo [ride]. È una partita sicuramente bella, due squadre che giocano bene e hanno due grandi attacchi. Spero che possa essere una partita divertente e che poi la Lazio la possa spuntare”. Ritorno di Casiraghi legato a quello di Zola: “C’era stato un discorso con Zola, non con me. Il mio eventuale arrivo sarebbe stato solo una conseguenza. Non è andato in porto. Non fa niente”.
AGGIORNAMENTO ORE 18.34 - Sul palco sta per andare Dabo, introdotto come di consueto da una clip che ricorda il rigore decisivo della vittoria in Coppa Italia. Il sindaco deve andar via: "Penso ci siano cose molto buone e belle in questa sala, tenerte alte le insegne della Lazio". Dabo continua: "Delio Rossi mi ha fatto battere quel rigore, sono dovuto andare per forza (ride ndr)
AGGIORNAMENTO ORE 18.28 - Standing ovation, con cori dedicati a Juan Sebastian Veron, appena arrivato sul palco: "Scusatemi per il mio italiano, ringrazio tutti per l'accoglienza dopo tanti anni, per me è stato un periodo molto bello (si commuove ndr)". Alemanno interviene: "Bello vedere un campione commuoversi per gli applausi". Veron continua: "Ringrazio per questo periodo, e per i miei figli" Si continua parlando del presente: "Ho cominciato a lavorare all'Estudiantes, dove ho finito e iniziato. Simone è andato via, mi piangeva sempre addosso per calciare i rigori, potevo diventare capocannoniere, mi ha tolto quella soddisfazione (ndr ride). Voglio ricordare Morrone, mister Lorenzo, argentini che sono rimasti nel cuore dei laziali".
AGGIORNAMENTO ore 18.26 - Viene premiato anche Mauro Mazza, dal sindaco di Roma Alemanno. Si dice "contento di essere in mezzo a tanta bella gente. Qui c'è tanta gente, ma io saluto Eugenio Fascetti, senza questo signore pazzo la storia dagli anni '80 in poi non sarebbe stata la stessa".
AGGIORNAMENTO ORE 18.19 - Sul palco sta per salire Juan Sebastian Veron, dopo una bellissima clip che ne ritrae le gesta. Arrivato anche il sindaco Alemanno, con Alessandro Cochi, delegato allo Sport. Alemanno sul palco: "Mi sembra che il messaggio si chiaro, che c'è un orgoglio che vi lega, e che dietro questo magico nome della Lazio ci sia una comunità che dà un grande messaggio positivo per lo Sport a Roma, per chi vuole un calcio pulito, vi ringrazio. Io della mia generazione vedo Wilson, che rappresenta quegli anni, di lui ho grandi ricordi"
AGGIORNAMENTO ORE 18.11 - Una clip introduce Gigi Casiraghi, che viene premiato da Vocalelli, ex direttore del Corriere: "Sono passati 15 anni, ma l'affetto che ho verso questi colori è grandissimi, non riesco a capire il perchè del mio nominognolo (Tyson ndr), in campo ero tranquillo (ride ndr). Rivedre il mondo laziale è una grandissima emozione. Ci ho sperato, negli anni ho preso il vizio di essere laziale, Zola è andato vicino alla Lazio, nel calcio alle volte le cose poi vanno a finire nel niente". Arriva Pannofino, protagonista della famosa serie televisiva "Boris".
AGGIORNAMENTO ORE 18.02 - Viene premiato anche Eugenio Fascetti, indimenticabile mister biancoceleste. Anche l'allenatore degli Allievi Nazionali Simone Inzaghi riceve un premio, e ha voluto ricordare Mirko Fersini, tragicamente scomparso: "L'anno scorso è venuto a mancare un laziale vero, aveva una famiglia di laziali, a 16 anni in motorino è venuto è mancare, volevo dedicare questa serata a lui, che manca a me, e a tutti i laziali, alla famiglia, laziale dal nonno, ricordo che ci voleva ed era generoso".
AGGIORNAMENTO ORE 17.36 - Viene premiato anche Enrico Montesano, con il premio Lazialità per lo spettacolo. Intanto Radiosei ha intercettato Juan Sebastian Veron: "Tanta emozione per essere qui, sono onorato dell'invito. Ho tanti bei ricordi di quegli anni lì, la Lazio mi è rimasta nel cuore. La storia della Lazio è rappresentata tutta qui. Quello a Roma è stato il mio primo Scudetto, ho vissuto due stagioni fantastiche".
AGGIORNAMENTO ORE 17.26 - Arrivato anche Juan Sebastian Veron, verranno premiato insieme a Dabo. Premiato anche il figlio di Lenzini. Sul palco infatti sono saliti i ragazzi del primo glorioso scudetto del '74, tanta commozione per il video dedicato a Giorgio Chinaglia e a Goffredo 'il Tassinaro'. L'onorevole Alessandro Cochi ha celebrato come anche lo scorso anno l'importanza del premio Lazialità: "Il Campidoglio è casa della Lazio, la prima squadra della Capitale nonchè la prima Polisportiva, ed è la casa di tutti i laziali". Ai margini dell'evento Dabo ricorda con amore i suoi momenti di Lazialità: "Klose-dipendenza? Quando hai campioni come Klose, è normale essere dipendente da un giocatore, meglio, vuol dire che fa la differenza. Per forza sono legato molto legato alla Lazio, ho passato moltissimi anni qua e la seguo molto. Il ricordo più bello? Certo c'è la Coppa Italia, ma anche tante altre partite, un insieme di ricordi. Una volta abbiamo fatto 0-0, io ho preso una traversa che mi ha negato il gol, ma è stata una bella partita".
AGGIORNAMENTO ORE 17.14 - Arrivati tantissimi ospiti, Wilson, Sandri, Simone Inzaghi. Ai microfoni di Radiosei Gigi Casiraghi si dice contentissimo di essere a Roma: "Io non sono di Roma, quindi la vivo meno di quelli che sono qui, è bello rivedere la gente che hai conosciuto a Roma ed è bello vedere il bianco e azzurro e non solo il giallorosso. Io in Serie A ho giocato solo a Juve, 4 anni ma ero giovane, e 5 anni a Roma, ho tanti bei ricordi al di là delle partite che si vincono. Mi porto tanto affetto, ricambiato dalla gente, vuol dire che il rapporto è stato bello. Mi manca l'adrenalina delle partite in generale, ma è difficile trovare qualcosa di analogo al derby di Roma. Roma e Genova sono i derby più sentiti, la tensione sale molto prima dalla partita. Io appena l'arbitro fischia per me la partita finisce, non ho mai portato rancore, altrimenti sai con quanti... Non ero tenerissimo in campo... (Ride ndr).Si cercano i giocatori bravi, il calcio è cambiato rispetto a 15 anni fa. Non so se in meglio o in peggio, c'è più professionalità, conoscenza di tutto l'ambiente, giornalisti e tifosi anche. Forse è peggiorata la qualità di gioco e la classe. Klose fa da solo e basta cosi".