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Napoli - Lazio, è ancora mal di big: al San Paolo finisce 2-1

di Laura Castellani
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

Anno nuovo, stesse patologie. Ormai quasi croniche, della Lazio di Inzaghi: il mal di big. Contro il Napoli, il tecnico laziale propone un antibiotico efficace solo nella ripresa, ma i capitolini ormai sono già condannati a rincorrere, dopo i due gol azzurri. Tre minuti nel primo tempo pesano sul tabellino come un macigno: prima la rete di Callejon, poi Milik. Nella ripresa, il mister piacentino mette in campo Correa e rimodula tatticamente la sua squadra. Più aggressiva, più frizzante: il gol di Immobile raccoglie l'assist dell'argentino e riapre la partita. Ma l'espulsione (dubbia) di Acerbi è un altro ostacolo sulla strada di un pareggio che non arriva, nonostante la tenacia. E contro le big è l'ennesima sconfitta nell'era Inzaghi. La 19esima che arriva di fronte a Napoli, Milan, Roma e Inter. 

RINCORRERE - L'inizio è convincente, l'approccio è efficace. Tanto che la prima chance della partita capita sulla testa di Milinkovic, imbeccato da un cross perfetto di Lulic, al quinto minuto di gara. Il Napoli - privato di Koulibaly, Insigne, Hamsik e Allan - risponde all'incornata del serbo con Milik, protagonista al San Paolo: al 12esimo colpisce l'incrocio dei pali, al 22esimo impegna Strakosha, che riesce a spingere la sfera sul palo. Almeno fino alla mezz'ora, la partita sembra equilibrata. Il gol di Callejon, al 34', si fa beffa di una dormita in difesa e spezza in due la prima frazione di gara. Tre minuti dopo, la punizione calciata da Milik - che finisce alle spalle di uno Strakosha inerme - fa il resto sull'umore laziale. La risposta è timida, i biancocelesti in bambola fanno fatica a costruire e ad arginare i padroni di casa, figuriamoci a innescare Immobile. Il centravanti laziale resta piuttosto isolato, nel primo tempo. Le occasioni sono frutto, perlopiù, di trovate personali di Milinkovic.

STRATEGIE BEFFATE -  Nella ripresa, Inzaghi lancia Correa e richiama in panchina Lukaku, insufficiente nei primi 45 minuti. La difesa si rimodula a quattro, con Bastos e Lulic ad agire sulle corsie esterne. Mossa azzeccata, quella di schierare l'argentino: dà una scossa, riesce ad abbassare il Napoli e permette ai biancocelesti di cambiare registro offensivo. Al 51esimo, una sua incornata raccoglie l'ennesimo bel cross di Lulic. Quattordici minuti dopo, è suo l'assist per il diagonale perfetto di Immobile: la sfera passa tra le gambe di Albiol e si imbuca in rete. La Lazio è viva, concentrata, costretta a scoprirsi un po', ma comunque a caccia di un pareggio che non sembra affatto una chimera. La strategia di Inzaghino, però, deve fare i conti con l'espulsione di Acerbi. Cinque minuti dopo il gol laziale, infatti, l'intervento in ritardo del difensore su Callejon - per mettere una toppa su un errore di Milinkovic - gli costa il secondo giallo. Un provvedimento che farà discutere. Biancocelesti condannati a proseguire in dieci, rendendo più complicato strappare un punto al San Paolo e, tra l'altro, suonando l'allarme difesa in vista di Lazio - Juventus, dato l'infortunio nel primo tempo di Luiz Felipe. Le aquile ci mettono il cuore, anche in inferiorità numerica. Da solo, però, non basta a curare il mal di big.


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