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Lucas Leiva, dalla Coppa di Lega con il Liverpool alla Coppa Italia con la Lazio: una rivincita al top

di Francesco Bizzarri
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Per descrivere Lucas Leiva bisogna partire da una frase molto romantica: “Ci manchi”. Questa l’espressione usata dai tifosi del Liverpool nel giorno del ricordo del suo arrivo in Reds: era il 2007, dopo 12 anni non lo hanno ancora dimenticato. Ah, la nostalgia. Evidente soprattutto quando alla base c’è del rimpianto: il brasiliano sta passando il momento migliore della sua carriera agonistica. Al Liverpool era una bandiera, un leader. Alla Lazio è tutto.

RIVINCITA - In Reds Lucas Leiva ha messo in bacheca solo una Coppa di Lega. Stagione 2011-2012, pure maledetta per lui. Nel torneo gioca il terzo turno, gli ottavi e i quarti contro il Chelsea. Poi il ginocchio fa crac e annata praticamente finita. Salta la semifinale con il Manchester City e la finale giocata contro il Cardiff. Con la maglia biancoceleste invece, è protagonista e il giocatore miglior in campo nella finale di Coppa Italia vinta contro l’Atalanta. Un trofeo tutto suo. E pensare che ha già vinto più a Roma che altrove: qui in due anni si è portato a casa una Coppa Italia appunto, e una Supercoppa Italiana. E all’orizzonte c’è un’altra finale contro la Juventus.

RENDIMENTO TOP - La Lazio ha riconfermato Leiva al centro del suo progetto. Ad inizio maggio ecco il rinnovo sino al 2022. Oggi, a 32 anni, è ancora uno dei migliori centrocampisti al mondo. In finale contro l’Atalanta ha dimostrato tutta la sua classe ed esperienza: 0 palle perse, 0 dribbling subiti, 4 anticipi, più di 10 km percorsi. Un muro, The Wall per dirla all’inglese. Unico per come sa interpretare le due fasi, difesa ed attacco. E le sue statistiche dopo due anni di Lazio sono da top player. 84 presenze, 4 gol e 10 assist. Numeri vicini a quelli fatti registrare al Liverpool: 7 reti e 21 assist completati però in ben 346 presenze totali.

È l’intoccabile del centrocampo, uno che rimarrà a vita alla Lazio. Perché c’è sempre il bisogno di lui, della sua qualità, dei suoi contrasti, della sua esperienza, del suo sorriso, della sua tranquillità con la palla tra i piedi. Un muro, una cassaforte.

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