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LE PAGELLE - De Vrij non basta, Parolo e Immobile annebbiati

di Carlo Roscito
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it

STRAKOSHA 6.5: Di interventi complicati neanche l’ombra. Ma la colla sulle mani, quella sì, per bloccare qualsiasi tiro da dentro e fuori l’area di rigore. Il più insidioso è di Chiesa, a inizio ripresa. Viene battuto soltanto da Babacar dagli undici, prima aveva salvato sulla rovesciata di Pezzella.  

BASTOS 6: Deve farsi perdonare gli errori nel derby. Per questo gioca senza fronzoli: è reattivo sulle gambe e con la velocità riesce a non farsi sorprendere sulle ripartenze di Thereau e compagni. Stavolta nessuna disattenzione. 

DE VRIJ 7: Un altro che in questa stagione ci ha preso gusto a segnare: stacco nell’area avversaria e capocciata che sblocca una partita più che complicata. Terzo gol in campionato. Controlla senza affanni Simeone, gli anticipi e le uscite a testa alta si sprecano. Sontuoso ed elegante. 

RADU 6.5: Ha l’esperienza del veterano e la tigna di chi non molla mai, quasi dovesse mettersi in mostra. Quando va in difficoltà è perché è tutta la Lazio a essere sbilanciata e c’è il solo Leiva a proteggere il reparto difensivo. 

MARUSIC 6: Il meglio di sé lo dà quando vede davanti una prateria dove sgroppare. Nel primo tempo impressiona per il coast to coast che trasforma in pochi secondi un ripiegamento difensivo in un corner a favore.

Dal 77’ BASTA sv

PAROLO 5: Si inserisce senza trovare il tocco giusto, con il destro o con la testa. Non è proprio la sua partita migliore. Sembra appannato, e in entrambe le metà campo. Sfiora il gol nel finale quando la incorna ma viene respinto da Sportiello. 

LEIVA 6.5: È un radar cattura-palloni, sempre nel posto giusto e nel modo giusto, per strappare il possesso all’avversario di turno senza commettere nemmeno fallo. Cerca di resistere agli assalti della Fiorentina, ad aiutare la difesa. Uno dei migliori. 

MILINKOVIC 5.5: Affronta la squadra a cui ha voltato le spalle tre estati fa, quando scansò il contratto dei viola per firmare il futuro con la Lazio. Un rimpianto che stasera, valutando la prestazione, non torna a bussare a casa Della Valle. In certe situazioni dovrebbe evitare i colpi di tacco e le giocate superficiali.   

LULIC 6: Getta via il termometro all’ultimo e si rimette a disposizione. Inzaghi lo preferisce a Lukaku, seppur debilitato. Resiste un’ora di gioco prima di essere sostituito: qualche tocco sbagliato, ma anche almeno un paio di cross interessanti non sfruttati. 

Dal 61’ LUKAKU 6: Mezz’ora in cui arriva soltanto una volta sul fondo.  

LUIS ALBERTO 6.5: Lucida il piedino e mette dentro l’ennesimo assist da fermo della stagione. Un fattore decisivo per la Lazio. Scodella che è una bellezza, purtroppo i suoi suggerimenti non vengono sfruttati. Non dimostra stanchezza, nonostante sia uno dei due titolari impiegati con il Vitesse. Ha la testa e le idee freschissime.  

Dall’87’ CAICEDO 4.5: Una manciata di minuti per compromettere 3 punti fondamentali. Il rigore è dubbio, ma l’entrata irruenta è una leggerezza che costa cara.

IMMOBILE 5: Non è ancora al meglio e si vede. La sua voglia di infrangere il tabù viola (in carriera non ha mai segnato alla Fiorentina) diventa confusione totale. Ci prova soltanto da fuori. Una prestazione lontana dagli standard stagionali.   

ALL. INZAGHI 6: La vittoria sfuma nei minuti di recupero, però la Lazio era stata meno brillante del solito e forse un po’ troppo lunga già nel primo tempo. Un’occasione sprecata. 

FIORENTINA (4-3-3): Sportiello 6.5; Laurini 6 (Vitor Hugo 6), Pezzella 6.5, Astori 6, Biraghi 6.5; Benassi 5.5 (Saponara 6), Badelj 6.5, Veretout 6; Chiesa 6, Simeone 5, Thereau 5.5 (Babacar 6.5). All. Pioli 6.5.


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