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LE PAGELLE - Biglia, regia da Premio Oscar. Ma Cavanda rovina tutto in un istante...

di Carlo Roscito
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it

MARCHETTI 6.5: Nel primo tempo, più che portiere, sembra un libero aggiunto.  E’ attento e anticipa sempre gli attaccanti del Verona in uscita. Nella ripresa è reattivo su una conclusione ravvicinata di Toni. L’attaccante lo spiazza dal dischetto per la rete del pareggio.

CAVANDA 4: Sembrava un’altra prestazione positiva, si è trasformata in una gara da incubo. I 68 minuti di attenzione vengono cancellati dalla disattenzione che porta al pari dell’Hellas: Juanito Gomez gli sfugge su un pallone innocuo, il belga lo trattiene per il braccio e causa il penalty. Seconda ammonizione e Lazio in dieci. Compromette da solo la partita.

DE VRIJ 6.5: Legge bene le situazioni difensive, chiude in anticipo e guida con sicurezza l’intero reparto arretrato. Toni spara fuori al volo nell’unica sbavatura della sua partita.

CIANI 6: Il duello con Toni sembra un incontro di lotta greco-romana. Quando si tratta di fare a sportellate, il francese non si tira mai indietro. Si esalta sui contatti fisici, purtroppo deve commettere un errore a partita. Per fortuna questa volta senza conseguenze negative per la Lazio.

RADU 6.5: Concentrato, tignoso, il romeno non si lascia mai sorprendere dalla velocità di Nico Lopez.

ONAZI 5.5: Aspetta sempre un secondo in più per liberarsi del pallone, la velocità della manovra ne risente. Nel primo tempo è costretto alle cattive per fermare una ripartenza del Verona, rimedia un giallo che condiziona gli interventi successivi in interdizione. Pioli lo richiama a mezz’ora dal termine.

Dal 58’ GONZALEZ 6: Esordio stagionale per il Tata, finora non era mai stato utilizzato da Pioli. Va a fare il terzino dopo l’espulsione di Cavanda, può diventare una risorsa importante.

BIGLIA 7.5: La partita inizia in modo confuso, Lucas ci mette qualche minuto a predicare calma in mezzo al campo. Poi prende per mano la squadra come contro il Torino, vale a dire in modo sontuoso. E’ un metronomo, sbaglia pochissimo, alle giocate in possesso di palla abbina una grande quantità di palloni recuperati. Regia da premio Oscar. Livello mondiale.

PAROLO 6: Gara di sostanza, trova raramente la via per l’inserimento. Smista i palloni insieme a Biglia per cercare l’imbucata giusta, nella ripresa prova senza successo la conclusione dal limite. Con la Lazio in inferiorità numerica non riesce più a ripartire in proiezione offensiva, deve correre il doppio del necessario.

CANDREVA 6: Di nuovo al centro di un’azione decisiva. Stenta ad accendersi, poi mette dentro il pallone del vantaggio poco prima del vantaggio. Ma è meno incisivo rispetto ai suoi standard e non riesce a saltare mai il diretto avversario. Un po’ stanco.

DJORDJEVIC 5.5: Sponda su sponda, il solito grande lavoro per la squadra. A volte è perfino troppo generoso e serve i compagni invece di provare la soluzione personale. Pecca di cattiveria. In tutto il match non tira praticamente mai in porta.

LULIC 6.5: Impreciso fino alla zampata che sblocca il risultato: taglia verso il centro sul cross di Candreva, è lesto sul buco di Moras e fulmina Rafael. Ma non brilla e sbaglia troppi passaggi. Non era al meglio per una contusione al ginocchio, può essere una giustificazione.

Dal 58’ FELIPE ANDERSON 5.5: Quando prende palla sembra sempre poter nascere un pericolo. Sembra, appunto, perché al momento di concludere si perde come al solito.

ALL. PIOLI 6: A un soffio dalla cinquina. La sua Lazio è meno ordinata del solito, comincia a ingranare soltanto dopo il vantaggio di Lulic. Viene sciupata una ghiotta occasione, nella ripresa la partita sembrava sotto controllo. Cavanda gli rovina la festa, la classifica è comunque positiva: agganciato il gruppetto al terzo posto. E tutto questo con l’infermeria piena.

VERONA (4-3-3) - Rafael 6; Martic 5.5 (Sorensen 5), Moras 4.5, Márquez 6, Agostini 6; Campanharo 6, Tachtsidis 5 (Ionita sv), Hallfredsson6; Nico López 5.5, Toni 6.5, Jankovic 5.5 (Juanito Gomez 6.5). All. Mandorlini 5.5.


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