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Lazio, le motivazioni del Tribunale Federale per il caso tamponi: "Responsabilità dei medici"

di Jessica Reatini

Lotito inibito per 7 mesi, i medici Rodia e Pulcini per 12, multa di 150.000 euro alla società. Questa la decisione del Tribunale Federale in merito al caso tamponi in cui è stata coinvolta la Lazio. Le motivazioni di Cesare Mastrocola sono state rese note e sottolineano come spettasse ai medici della Lazio la comunicazione dei positivi alla Asl e non al labratorio SynLab: "Sarebbe paradossale ritenere escluso quest'obbligo a carico delle società professionistiche". Come riporta la consueta rassegna stampa di Radiosei, la Lazio quindi non ha "posto in essere le conseguenti misure di comunicazione idonee ad attivare le conseguenti attività da svolgere in stretta interlocuzione con l'autorità sanitaria". Immobile avrebbe dovuto saltare Torino-Lazio, così come Djavan Anderson (anche la sfida con la Juventus, dove era in panchina) e rimanere in isolamento per dieci giorni. 

Ancora il Collegio ha ritenuto "palese la responsabilità della componente medica". L'accusa che invece è caduta è quella che riguarda l'allenamento alla vigilia della gara contro lo Zenit a cui avevano partecipato Immobile, Strakosha e Leiva risultati positivi ai tamponi Uefa del laboratorio Synlab. In questo caso l'operato dei medici è stato giustificato "per il brevissimo lasso di tempo intercorso dall'intervenuta ricezione della comunicazione delle positività alla fine dell'allenamento". Per quanto riguarda la posizione del presidente Lotito si legge: "Non sembra possa imputarsi al Lotito quanto espressamente contestato in deferimento e, tanto, pur in presenza del suo innegabile interessamento per la vicenda in oggetto, atteso che, ad ogni buon conto, non è in alcun modo dimostrato, nè contestato, che nella sua funzione di presidente, il Lotito abbia impedito l’attivazione delle procedure". Lotito però avrebbe "dovuto imporre un comportamento idoneo a vietare ai positivi di poter rientrare nei ranghi della squadra ed imporre loro l'isolamento previsto". 

RICORSO - La Lazio avrà a disposizione 30 giorni per presentare ricorso alla Corte Federale. I capi d'accusa sono mossi perlopiù ai medici, per questo Lotito punterebbe all'assoluzione o a una riduzione della condanna. 

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