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Lazio, il "sarrismo" ha bisogno di tempo: sono i numeri a rivelarlo

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Lavinia Saccardo - Lalaziosiamonoi.it

Quando Maurizio Sarri arrivò alla Lazio, la frase tipica di chi commentava era sempre la stessa: "Vedrete, il primo anno non si vincerà molto, ma dal secondo...". Lui è così, ha bisogno di tempo e così la squadra che deve adattarsi al suo particolare gioco. Come riporta la consueta rassegna stampa di Radiosei, sulla panchina dell'Empoli, nel 2012-2013 conquistò 73 punti. L'anno seguente con un punto in meno arrivò secondo e si prese la promozione in Serie A. A Napoli il primo anno arrivò secondo, l'anno dopo arrivò terzo con 86 punti, quattro in più rispetto all'annata precedente. Ovviamente anche alla Lazio il fatidico "secondo anno" inizia a mostrare il suo volto: i biancocelesti sono quarti dopo 7 giornate a 14 punti, tre in più rispetto allo scorso anno. Tutte le big sono in passivo.

Il sarrismo c'è e si vede: la Lazio è decisamente diversa, riesce a superare quei limiti che spesso la facevano "crollare". "Il tempo è una questione imponderabile" aveva detto appena arrivato. Tempo, lavoro di tattica, di tecnica ma anche umano, Maurizio ha bisogno di tutto questo. Non si tratta di puri aspetti calcistici ma anche personali e la crescita è evidente in Patric, Cataldi, Felipe Anderson e Zaccagni e coi nuovi arrivati potrà accadere. Tempo al tempo, come sempre accade con Sarri.


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