Lazio, i tifosi non sono pronti: “Radu non si tocca, deve restare!”
Nella vita di tutti, a conti fatti, ci sono solo due certezze: la pioggia a Pasquetta e la morte. In quella della stragrande maggioranza dei tifosi della Lazio, invece, ce n’è una in più: vedere Stefan Radu in biancoceleste per un periodo di tempo lungo più o meno quanto l’eternità. Con questa consapevolezza, ad esempio, nel corso degli ultimi undici anni hanno ascoltato i lunghi monologhi degli amici che si improvvisavano esperti di mercato. “Bisogna rifare la squadra da zero”, esageravano quelli. E loro, con la mano sotto al mento - la classica posa di chi finge attenzione e non ci pensa nemmeno a lasciarsi convincere - provocavano: “E quindi Radu?”. A quel punto i loro interlocutori, messo da parte il taccuino delle trattative, rispondevano: “Vabbè, che c’entra? Radu resta”. Perché, al di là dei “forse” e degli infiniti “ma”, anche i più scettici si trovano d’accordo con la maggioranza su almeno una questione: Radu è intoccabile. Lo pensavano tutti fino a un giorno fa. E nessuno avrebbe immaginato che quest’anno al tavolino da bar delle trattative lo scambio di battute sarebbe stato ben diverso.
UNA SCENA INEDITA - L’amico esperto di mercato arriva col suo drink in mano, si siede ed è pronto a riferire la notizia dell’ultima ora: “Sembra che tra Radu e la Lazio sia finita”, esaspera come sempre. Allora l’altro, già pronto con la solita mano sotto al mento, cambia espressione. Torna dritto sulla sedia e subito dopo, quando fa per riappoggiare la testa alla mano, col gomito manca il tavolino. E scivola. Incredulo guarda gli amici che ridono per la sua sbadataggine. Ecco come ci si sente a perdere un appiglio. Poi si porta entrambe le mani ai fianchi, va indietro con la schiena e domanda: “Ma sei sicuro?”.
LE REAZIONI - Sembrerebbe tutto vero. Stando a quanto trapelato nella giornata di mercoledì, la Lazio sarebbe pronta a lasciare andare Radu. Dove non si sa. Ma ecco come: se arrivasse un’offerta per il difensore, il club potrebbe dirgli addio. I tifosi, però, non l’hanno presa bene. Su Instagram sono stati chiarissimi: “Per Radu tornerei in piazza come ai tempi di Beppe Signori”, ha scritto uno di loro tra i commenti al nostro post. “I simboli non si toccano, si esaltano”, ha spiegato un altro. Qualcuno ci ha chiesto di rimanere seri: “Per favore, non scherziamo”. Qualcun altro immagina già uno scenario futuro: “E poi chi imbruttisce al derby?”. C’è chi si offre anche come mediatore: “Radu, non andare. Ci penseremo noi tifosi a sistemare le cose, a costo di stare a Formello giorno e notte”. E ancora: “Non lo accetto. Radu è laziale fino al midollo, è un fratello. Sarebbe una cessione inutile”.
DUE CERTEZZE - E in ogni commento c’è una frase che torna sempre, segue il ritmo scandito dai battiti del cuore: “Radu non si tocca”. Ancora una volta: “Radu non si tocca”. Se lo ripete tra sé e sé anche l’esperto di mercato, che al tavolino del bar rimugina il suo drink e fatica a immaginare eventuali trattative con il difensore al centro. Il suo amico, invece, non riesce ancora a mandare giù la notizia e al posto dell’aperitivo ordina una camomilla. Insomma, va bene rimandare la scampagnata di Pasquetta al primo maggio e rassegnarsi all’inevitabile, ma come si fa a immaginare una Lazio senza Radu?
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Pubblicato il 13/06/2019 alle ore 13.20