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La terza della Lazio è la prima di Leiva: tris alla Triestina ed esordio per l'ex Liverpool

di Carlo Roscito
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it

AURONZO - È la terza amichevole, ma quella con la Triestina è la partita delle prime volte. La prima impegnativa (dopo le due contro le selezioni locali), la prima con la nuova maglia (quella celeste vintage), la prima con Lulic investito della carica da capitano (Inzaghi ha comunicato stamattina la scelta alla squadra). E soprattutto la prima di Lucas Leiva, arrivato ieri pomeriggio in ritiro e oggi già in campo per tutta la ripresa. Un regalo a tutti i tifosi presenti allo Zandegiacomo: tantissimi, ogni giorno di più, quest’oggi in compagnia dei sostenitori alabardati, con i quali viene consolidata l’amicizia a ridosso del fischio d’inizio con un giro di campo da parte degli esponenti delle due curve. Il test finisce 3-0: apre Bastos, raddoppia il solito Immobile, chiude Patric. Inzaghi ruota un’altra volta gli uomini, nell’arco dei 90 minuti il tecnico trova lo spazio per tutti. Non per Keita, escluso per decisioni “societarie", stando alla versione via Twitter dell'attaccante. Le voci di corridoio, dall'altra parte, raccontano di una scelta tecnica di Inzaghi, che in questi giorni avrebbe visto particolarmente nervoso il senegalese (con la colpa di aver saltato per un problemino fisico la seconda amichevole contro la selezione locale). Restano a riposo Strakosha, Milinkovic (affaticamento agli adduttori), Parolo, Lukaku, Mohamed, Kishna e Rossi.

TEST BRILLANTE. Il clima è disteso, gli spalti sono pieni e i biancocelesti appaiono in palla anche contro un avversario più tosto, più vero rispetto alle selezioni locali affrontate nelle prime due uscite. Cori continui per Simone Inzaghi, che cambia i due centrali al fianco di de Vrij rispetto al match di tre giorni fa. Non cambia invece la fascia di Marusic, schierato di nuovo a sinistra. Basta corre dalla parte opposta, Luis Alberto si riprende la regia con Murgia e Lulic che si muovono ai suoi lati. Davanti la coppia Immobile-Felipe Anderson. La Lazio è sul pezzo, si muove in modo ordinato, apre il gioco sugli esterni e con la sponda delle punte prova a verticalizzare per gli inserimento delle mezzali. Immobile è il primo a concludere con il sinistro (8’), poi Felipe tenta da fuori (14’) ma il suo tiro è debole. Allora ci provano i difensori. De Vrij colpisce la traversa, Bastos è più preciso e sblocca il risultato.  Corner di Luis Alberto, incaricato unico dei calci piazzati, torre di testa di Murgia e deviazione vincente di Bastos. L’uscita a vuoto di Perisan agevola il vantaggio. Il raddoppio arriva su un pasticcio difensivo: retropassaggio sbagliato, Immobile si avventa sul pallone, salta il portiere e mette dentro con il destro.

L’ESORDIO DI LEIVA. L’intervallo e poi ecco Lucas Leiva, all’esordio in maglia biancoceleste. Con il 6 sulle spalle: Lukaku ha il 5 sulla distinta ufficiale, è lui ad aver ereditato il numero di Biglia. Il brasiliano ci mette pochi minuti per confermare le sue capacità in fase di rottura. Nonostante le gambe leggermente pesanti: un paio di contrasti duri, due anticipi decisi che riconsegnano il possesso palla alla Lazio. Nell’impostazione della manovra viene aiutato da Murgia e Luis Alberto, intermedio di sinistra all’inizio del secondo tempo. Insieme a Leiva entrano Guerrieri per Vargic, Hoedt per de Vrij, Wallace per Radu e Patric per Basta (ma è Marusic a spostarsi a destra). Proprio lo spagnolo sfiora il tris prima che Inzaghi spedisca in campo anche Luiz Felipe, Lombardi, Oikonomidis, Crecco, Djordjevic e Palombi. Gli occhi però restano puntati su Leiva, il nuovo regista della Lazio, la guida del centrocampo 2017-2018. Un altro paio di entrate toste, da gara vera, senza sconti estivi. I ritmi del match si abbassano, Palombi sciupa a tu per tu con Boccanera, poi è Patric al 74’ a trovare il sigillo del 3-0. Cambio di gioco preciso di Wallace, stop a seguire dell’ex Barcellona che poi brucia il portiere avversario con un destro potente e preciso. Finisce così, senza ulteriori emozioni. Ma con gli applausi dei tifosi biancocelesti, sempre più vicini alla squadra di Simone Inzaghi.


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