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Gli Altri Laziali - Le pagelle: promossi Crecco e Oiko, rimandati Perea e Filippini. Bocciato Minala...

di Francesco Tringali
Fonte: Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it

Giugno, mese di bilanci. Lo è nella vita (vedi in campo scolastico), lo è nel calcio. Promossi o bocciati, al massimo rimandati. Un giudizio a cui tutti prima o poi devono far fronte. È tempo di tirare le somme anche per i giovani scuola Lazio, partiti in prestito a settembre per acquisire esperienza e provare a diventare grandi. Un passaggio complicatissimo della carriera di un calciatore. Anche quest'anno i baby biancocelesti hanno dovuto far fronte a difficoltà di ogni genere, c'è chi le ha superate e chi ne è rimasto vittima. Il quadro non è tra i più positivi. In questa edizione speciale de 'Gli Altri Laziali', noi de Lalaziosiamonoi.it proviamo a tracciare un bilancio del campionato appena concluso.

SERIE B

STRAKOSHA 5 - Dopo un anno speso a fare il terzo alle spalle di Marchetti e Berisha, il portiere albanese riabbraccia il campo con la neopromossa Salernitana. Strakosha inizialmente non convince Menichini che lo alterna a Terracciano. L'ex Primavera fatica a imporsi e qualche ingenuità di troppo gli costa definitivamente il posto. Con l'arrivo di Torrente e il successivo ritorno di Menichini, il posto da titolare gli sfugge di mano. Riecco la panchina, ancora un altro anno da dimenticare. Chiude con sole 12 presenze e 15 gol subiti. Troppo timoroso

POLLACE 5 - Da quel rigore sbagliato contro il Torino nella finale Scudetto Primavera, le cose non si sono più raddrizzate. Doveva essere l'anno del riscatto, si è chiusa invece una stagione da incubo. Menichini gli dà una prima chance, regalandogli l'esordio allo Scida contro il Crotone. Debutto fatale. Da un suo errore nasce il gol della squadra di Juric, è l'inizio della fine. Quelli saranno gli unici 90' a sua disposizione, poi più nulla. A gennaio finisce addirittura fuori rosa prima di incassare anche la beffa dal Latina, pronto ad ingaggiarlo, ma poi clamorosamente tiratosi indietro. Può bastare per dimenticare la prima annata tra i professionisti. Sfortunato.

PRCE 5.5 - In estate niente prestito per il difensore croato, Pioli vuole tenerlo nella sua scuderia. Inevitabilmente Franjo non trova spazio e a gennaio anche il suo destino si colora di granata. Le cose non migliorano, anzi. Va in panchina nelle prime due gare, poi la pubalgia decide di mettere fine alla sua stagione. Tre mesi fuori, prima del rientro che lo vede solo in panchina nelle ultime giornate. Nel suo bilancio ci sono solo due presenze con la Primavera di Inzaghi, l'impressione è che avrebbe potuto dare di più.  Pubalgia canaglia

RONALDO 7 - È un classe '90, ha un'altra esperienza rispetto agli altri. A gennaio la Lazio lo acquista dall'Empoli per poi fargli prendere il solito treno per Salerno. In cabina di regia è intraprendente e imprevedibile, quasi sempre il migliore tra i granata. Un fastidio al ginocchio sinistro scombussola i suoi piani, ma quando c'è è sempre indispensabile per le sorti del gioco dei suoi. Chissà cosa avrà in mente Lotito per lui, alla Salernitana farebbe ancora comodo. Niente male.

OIKONOMIDIS 6 - Una vicenda poco chiara tra la sua Australia e la Salernitana, macchia una metà di stagione più che positiva. L'esterno, volato in Oceania con la Nazionale, era atteso in Campania per lo spareggio playout. Niente da fare, qualcuno si è opposto. C'è chi crede che il gran rifiuto sia del giocatore stesso (per via della doppia amichevole con la Grecia) altri puntano il dito contro la Federazione. Il campo comunque premia un talento cristallino, capace di imporsi fin da subito in maglia granata e conquistare l'Australia dei grandi. Chiude con 16 apparizioni, un gol e un assist. Ora è pronto a riprendersi la Lazio. Promessa.

TOUNKARA 5.5 - Osservato speciale da Formello, alla sua prima tra i professionisti. Mama non ci mette molto a conquistare la fiducia di Juric a Crotone, salvo poi uscire dai radar per via di un infortunio. Il gol al Bari sembrava il preludio di una grande stagione, la stella però si è glissata improvvisamente. A gennaio si accasa anche lui alla Salernitana e le cose non migliorano. Chiude con 12 gettoni e un'operazione al quinto metatarso del piede. Ancora in attesa.

FILIPPINI 6 - Un campionato a due facce, che porta con sè tanti rimpianti. Pro Vercelli sembrava la nuova El Dorado per Lorenzo Filippini. Maglia da titolare conquistata in breve tempo, prestazioni sempre sufficienti, il classe '95 per diverso tempo al centro del progetto bianconero. A gennaio qualcosa va storto. Il club decide di puntare su Mammarella e le chance del terzino calano improvvisamente. Nel 2016 non vede quasi mai il campo, ma si mette a disposizione del mister e della squadra. Mai una parola fuori posto e conquista la salvezza che sente in gran parte sua. In crescita.

MINALA 4.5 - Le aspettative erano alte, le premesse ben diverse. Minala benedirà la fine di un campionato anonimo per lui. Poche chance al Latina, dove finisce anche ai margini della rosa. Poi il ritorno al Bari, una bella favola che non si conclude con un lieto fine però. Un problema al tendine d'Achille lo lascia ai box per tutto il periodo pugliese, ora farà rientro alla Lazio per organizzare il suo futuro. Che dovrà essere ben diverso da tutto quello che si è lasciato alle spalle: 5 presenze e un gol, bilancio poverissimo. Ancora da scoprire.

CRECCO 6 - Mezzala duttile, sempre pronta all'uso. Lo sanno Lanciano e Modena, due delle tappe di crescita di Luca Crecco. La sua stagione parte dall'Abruzzo, ma non decolla come vorrebbe. A gennaio arriva l'offerta del Modena, Crespo punta molto sul classe '95. Non è dello stesso parere Bergodi, subentrato all'ex attaccante e non convinto delle caratteristiche del romano. Unica pecca, non aver trovato il gol in 26 presenze, ma Luca è una delle note più liete fra i baby. Ambizioso.

LEGA PRO

LOMBARDI 6.5 - Dopo un anno di ricognizione, Cristiano Lombardi ha messo il turbo. L'Ancona fa esplodere il talento romano: 26 presenze sempre all'altezza della situazione, i quattro gol e i due assist aggiungono altri meriti. Inzialmente sempre titolare, mister Cornacchini gli preferisce un ruolo da 'spaccapartite'. Sono tante, infatti, le sue presenze a gara in corso. Riesce sempre a convincere e la sua annata fa finalmente sorridere. Pronto a imporsi.

ROZZI 5.5 - Dalla Serie B alla Lega Pro, tutto in un anno per Antonio Rozzi. Il suo campionato inizia col Lanciano, le cose non vanno come pianificato in estate. Questo lo costringe a fare un passo indietro e ad accettare la proposta della Robur Siena. Si presenta con un gol dopo poche partite, ma le 13 apparizioni complessive non possono bastare. Alla ricerca della sua dimensione.

LIGUE 1

PEREA 5 - La retrocessione col Troyes è la fotografia migliore per descrivere il campionato di Perea. In Francia serviva convincere la Lazio a dargli un'altra chance, missione fallita. 13 gettoni e un gol, prestazioni altalenanti, più volte lasciato fuori dai convocati per scelta tecnica. Il suo futuro potrebbe essere di nuovo in Colombia, prima c'è da capire le intenzioni della Lazio. Qual è il vero Brayan?

Alka Superligaen (Danimarca)

ELEZ 6.5 - Danimarca (pen)isola felice per Josip Elez. L'Aarhus è stata certamente la scelta migliore per la crescita del difensore croato. Leader difensivo, riscoperto anche goleador nelle ultime apparizioni. Che in totale sono 29 conditi anche da due reti. È un giocatore da tenere in considerazione, cresciuto lontano da Formello vuole consacrarsi definitivamente. Asse portante.

Primera Divisiòn (Messico)

GONZALEZ 6 - In Messico per rilanciarsi dopo l'esperienza italiana. Gonzalez è ancora legato da contratto alla Lazio, vuole giocarsi le sua chance per una chiamata da Formello. L'esperienza all'Atlas sorride al centrocampista uruguaiano, 19 gettoni e sempre al centro del progetto della Celeste di Tabàrez. Esperto.

Super League (Svizzera)

VINCIUS 6.5 - È la sorpresa di quest'anno. Zurigo e la Lazio scoprono finalmente il vero Vinicus. La Svizzera fa da vetrina all'esterno brasiliano, bravo a farsi largo tra le gerarchie biancoblù. È sempre titolare, la spinta sulle fasce non manca mai. E si reinventa anche assist-man: ben quattro in 27 presenze. Saluta la Svizzera con un sorriso, battendo anche il Lugano di Zeman per la conquista della Schweizer Cup. Eclettico.

 


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