FOCUS - Bluff Astori: il banco, il complice e la vittima
Fonte: Davide Capogrossi-Lalaziosiamonoi.it
Cronistoria di uno sgarbo. Davide Astori firma con la Roma, spiazzando tutti. La Lazio lo corteggiava da mesi, l'accordo era questione di ore. Di dettagli, che spesso fanno la differenza. All'indomani della firma fioccano i retroscena. Molti elementi sono stati svelati ufficialmente dai dirigenti di Cagliari, Lotito invece non si è espresso, se non verso la fine della partita e con termini informali. Il più classico degli 'Astori chi?'. Tare in questa situazione ci ha capito poco o nulla, il ds albanese era certo della chiusura della trattativa. "Astori alla Roma è stato un colpo basso, hanno cambiato qualcosa all'ultimo" - racconterà con ritmo balbettante nella notte tra mercoledì e giovedì ai tifosi accorsi all'esterno dell'Hotel Auronzo. Le sue solide certezze si erano sgretolate improvvisamente. Ma stavolta di chi è la colpa? Abbiamo ripercorso tutte le tappe dello 'scippo', seguendo le nostre indiscrezioni. Forse la scaltrezza di Walter Sabatini, plenipotenziario del mercato giallorosso, ha avuto un peso maggiore rispetto a quanto emerso finora.
LO SGARBO TOLOI - La nostra storia ha inizio nell'ultima settimana di giugno. Davide Astori è già l'obiettivo numero uno della Lazio. Lotito aveva già ricevuto la disponibilità da Cellino per la cessione. Tutto da rifare però, perchè alla presidenza del Cagliari nel frattempo è salito l'imprenditore Tommaso Giulini. L'entourage del giocatore riceve diversi sondaggi, ma la Lazio è la squadra maggiormente interessata, Lotito vuole Astori a tutti i costi ed è convinto che Cellino possa mettere una buona parola con il nuovo presidente. Il mercato, si sa, è contrassegnato da numerosi sondaggi e ammiccamenti. Il primo di luglio la nostra redazione registra un contatto tra Tare e l'entourage di Rafael Toloi. Un colloquio esplorativo, nulla più. Sabatini era pronto a riprendersi il giocatore dal San Paolo, dopo il prestito della passata stagione, sulla base di 3.5 milioni di euro. Il club carioca viene informato della presenza di nuovi corteggiatori, alza l'asticella a 5 milioni. Sabatini viene a conoscenza del sondaggio della Lazio. Non la prende benissimo.
SABA IL FURBO - Astori è un profilo che piace in casa giallorossa, da tempi non sospetti, ma non ci sono mai stati i presupposti per una trattativa a costi convenienti. A questo punto Sabatini chiama Claudio Vigorelli, uno degli agenti del ragazzo. I rapporti tra i due sono ottimi, la Promosport assiste anche Destro ed ha mediato in questi anni diverse trattative. Sabatini viene informato sulla situazione, comunica di esser disposto ad offrire sino ad 8 milioni di euro per il forte centrale rossoblu. E' convinto che Lotito non si spingerà sino alle sue cifre e che la corda con il Cagliari, a furia di tirarla, si spezzerà. Ma fino a quel momento ci dovrà essere massima riservatezza sull'interesse della Roma, questa è la sua postilla. Nonostante ciò, qualche spiffero circola. E noi, proprio nella serata del primo di luglio, vi sveliamo il piano della Roma.
AFFARE FATTO? - Un blitz improvviso, poi il silenzio assordante, lato Roma. Diversi difensori vengono accostati nel corso dei giorni, mentre la Lazio lavora pazientemente con l'entourage del giocatore sino a trovare l'accordo sull'ingaggio. Il Cagliari valuta le posizioni di altri club, ma nessuno vuole Astori quanto i biancocelesti. Si inizia a trattare con i sardi, che escono alla scoperta ufficialmente nella giornata di lunedì, come testimonia l'intervista al ds Marroccu. Parla di trattative avviate con Lazio e Juventus, anche se Giulini al termine della "frittata" dichiarerà di aver parlato con un solo club alla volta. Il Cagliari chiede 7 milioni di euro, è irremovibile. Mercoledì, verso le 12, c'è l'accordo, come spiegherà poi Tare ai tifosi nel successivo sfogo notturno. Lotito è disposto a spingersi sino alla cifra richiesta. Restano da definire solo i dettagli relativi ai bonus e alle modalità di pagamento, il tutto verrà ratificato nella riunione di Lega all'indomani. Ed ecco che, magicamente, riappare Sabatini.
IL BLUFF - Ore 15. Il cellulare di Vigorelli squilla, è Lotito. Comunica di esser disposto ad accontentare il Cagliari. Il manager ribadisce al presidente laziale come non ci siano altre squadre sul giocatore. Detto in soldoni: si può tirare un po' la corda sul prezzo con i sardi. Secondo alcune indiscrezioni, al momento della telefonata, Vigorelli era a colloquio proprio con Sabatini. Il ds giallorosso aveva inviato il giorno prima un fax al San Paolo con l'offerta per Toloi (che può tornare d'attualità per la Lazio, ndr), ultima mossa di mimetizzazione nella trattativa. Nel frattempo Astori viene informato della soluzione Roma. Inutile aggiungere come la meta fosse di maggior gradimento. Tare intanto riceve la chiamata del giocatore, come lui stesso dichiarerà, che ammette di essere in confusione. Il 'biscotto' sta per materializzarsi. Alle ore 17, come noto, Lotito contatta il ds Marroccu. Segue il consiglio di Vigorelli e scatta l'aut aut: 7 milioni sono troppi, la posizione resta quella iniziale (intorno ai 5.5, ndr). Prendere o lasciare. In quest'ultimo caso il Cagliari può ritenersi libero di trattare il giocatore altrove. Giulini viene informato da Marroccu sui contenuti della telefonata, mentre il Cagliari è impegnato in amichevole con l'Indonesia Under 23 e la Lazio sta per scendere in campo contro il Bari. E la Roma bussa alle porte dei rossoblu, in gran segreto. Dal ritiro di Sappada circolano le prime voci dello strappo definitivo con la Lazio, nel giro di un'ora sia Marroccu che Giulini intervengono ai microfoni dei vari cronisti comunicando la chiusura delle trattative con i biancocelesti.
LA PANTOMIMA- Ore 19:15. Conferenza messa in piedi in fretta e furia, a Sappada. Il Cagliari comunica di aver raggiunto l'accordo per il rinnovo triennale di Astori. I dirigenti dispensano parole al miele dopo la mossa di Astori. Scelta condivisa, di cuore. "Una prova di inestimabile valore", Giulini dixit, senza specificare se si tratti di valore etico o... economico. E pensare che Marroccu 48 ore prima aveva parlato di 'rinnovo impossibile', di desiderio impellente di misurarsi con realtà più prestigiose. Della Roma non emerge ancora alcuna traccia. Mezz'ora più tardi il dg dei giallorossi Baldissoni rilascia una dichiarazione con tratti sensazionali da Boston, senza celare un sorriso beffardo: "Sul mercato abbiamo lavorato in perfetta sintonia con l'allenatore, qualcos'altro faremo, forse oggi stesso porteremo a termine qualcosa". Da un momento all'altro spunta fuori la Roma: non si parla di forte interesse, ma subito di trattativa chiusa. Il tutto mentre Tare, a margine della partita con il Bari, interviene alla tv ufficiale, parlando di Astori come affare in divenire. Poco dopo viene informato della situazione e si scatena il putiferio.
IL BANCO...VINCE - L'epilogo è noto. Il confronto notturno tra il ds e i tifosi all'esterno dell'Hotel Auronzo, la telefonata pubblica a Marroccu dai toni disperati e la fuga in piena notte verso Sappada, con Manzini alla guida, per convincere il Cagliari a rivedere le sue posizioni. Ma è troppo tardi. La Roma sta già discutendo gli ultimi dettagli dell'affare. La mattina seguente è da musi lunghi. Lotito è ancora convinto di poter riparare i danni, effettua l'ultimo tentativo in Lega con Giulini. Il confronto è tanto acceso quanto vano, poichè Roma e Cagliari hanno trovato l'accordo su tutto. Pomeriggio di dichiarazioni ufficiali, tra verità e menzogne, per il presidente dei sardi. Lotito avrebbe potuto chiudere l'affare mercoledì mattina: approvato. Mai fidarsi degli sconosciuti. La Roma ha chiuso con una trattativa lampo: nì. Probabilmente il Cagliari è stato tenuto all'oscuro sino all'ultimo sul piano diabolico di Sabatini, studiato da quasi un mese. Autentico uomo ombra e protagonista dell'ennesimo colpaccio, dopo aver già scippato Iturbe alla Juventus. Mica pizza e fichi. Alle 18:56 il Cagliari ufficializza la cessione di Astori tramite il suo profilo Twitter. Fine della partita. E' il tempo dei conti. "Lotito ha rischiato, ha giocato d'azzardo ed ha perso" - ha detto Marroccu. Tutto vero, ma stavolta il banco non era nè un presidente, nè un procuratore, nè un misterioso fondo d'investimento. Il banco era Walter Sabatini, anni 59, un 'laziale con fede incrollabile' che bluffa come un pokerista al WPT, mangia pane e calcio e ha costruito una Roma da Scudetto, tra una sigaretta ed uno sgarbo. Dopo questa sessione, lo possiamo annoverare tra i 'macchinisti' del calciomercato. E pensare che lavorava per noi. Ha vinto chi ha giocato a carte coperte. In questo speciale derby estivo, la sconfitta è doppia...