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Flaminio, Onorato: "Gli stadi si fanno coi fatti. Lazio? C'è anche un altro progetto..."

di Niccolò Di Leo

Lo Stadio Flaminio, man mano che si avvicina ottobre, diventa sempre di più un tema bollente in casa Lazio. Lotito aveva fissato come i primi di ottobre il periodo in cui avrebbe potuto presentare il progetto, dal Comune intanto attendono novità e valutando anche il progetto della Roma Nuoto, presentato negli scorsi giorni. In tal senso, ai microfoni di Radio Laziale, è intervenuto l'Assessore al Turismo e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato

"Ho vissuto il pieno dell'essere tifoso laziale nell'era Cragnotti, sono un tifoso laziale che non si accontenta mai, ho vissuto gli anni di gloria. Ho scelto di essere della Lazio banalmente perché in classe, in prima elementare, nessuno tifava la Lazio. Lo stare in minoranza talvolta è un elemento qualificante. Per farla breve non c'è mercato che possa accontentarmi, però credo che ci fosse bisogno di un ricambio totale, il ciclo era finito. Se i nuovi arrivati saranno all'altezza dei Milinkovic, di Luis Alberto o di Immobile, per questo ci sarà bisogno di tempo, speranza e pazienza". 

RITORNO ALLO STADIO DOPO IL COVID - "In senso assoluto c'è un aumento delle presenze negli eventi sportivi e concertistici all'aperto, in Italia ma anche all'estero. I giovani, ma non solo, amano andare agli eventi di massa all'aperto. Nel caso della Lazio bene questa partecipazione a cui ognuno può dare la sua lettura. Penso che lo stadio pieno sia alla base del calcio, senza pubblico, senza tifosi non ha senso. Lo dico perché anche io sono stato tifoso, prendevo il pullman da Ostia, dal Lazio Club Re Cecconi e con il panino con la frittata andavo allo stadio. Senza il tifo, senza questa esperienza il calcio perderebbe il suo senso. Cosa serve per riempire di più gli stadi? Io credo che il calcio tv ha tanti problemi, a partire dal vecchio problema dello spezzettamento delle partite. Per aumentare la partecipazione delle persone allo stadio servono strutture nuove, servono stadi nuovi. Chi oggi va in Curva fa un atto di fede incredibile, perché non vede un gol che si realizza dall'altra parte del campo. Io quand'ero abbonato ci mettevo 15' per capirlo. Ora però basta, dobbiamo avere stadi nuovi e sta alle società investire, a quel punto diventare un'esperienza diversa. Immagino stadi che coinvolgano la città, con musei, attrazioni". 

STADIO FLAMINIO - "C'è un imprenditore che ha fatto un progetto molto bello per la riqualificazione del Flaminio che verrà giudicato e analizzato dagli uffici in maniera oggettiva. Ristruttura il Flaminio così come lo vediamo e lo rende polifunzionale. Il presidente Lotito ha annunciato in maniera molto decisa di voler fare lo stadio lì, ma noi dobbiamo valutare i fatti. Se nei prossimi giorni concretizzerà questa volontà presenterà un progetto, questo presuppone che si aprirà una conferenza dei servizi, se ne possono anche aprire due parallele. Gli stadi, però, non si fanno con le parole, ma con i progetti e con i soldi che gli investitore vogliono mettere. Se Lazio e Roma dovessero fare gli stadi significherebbe avere un valore aggiunto per la città, oltre che una crescita patrimoniale per i club, noi come Comune abbiamo detto più volte che siamo aperti a semplificare la vita a chi vuole investire, quindi l'alibi della lentezza non esiste più. A Roma se uno vuole investire lo può fare, ma lo deve fare concretamente. I prossimi incontri? Si possono anche non fare, ma basterebbe inviare una PEC e presentare il progetto. Il presidente Lotito aveva indicato i primi di ottobre per questo passo e vediamo cosa farà. Poi io posso dire che da Assessore ai Grandi Eventi il mio primo obiettivo è rimettere il Flaminio in funzione, perché è una vergogna come ce lo hanno lasciato. Vediamo quale sarà il progetto migliore".

UN'ALTRA SOLUZIONE OLTRE IL FLAMINIO? - "Ad oggi non si stanno valutando altre opzioni, il Comune di Roma è pronto a far fare a Lazio e Roma gli stadi là dove le norme lo permettono, altro non so cosa posso dire. Sono società per azioni che giustamente puntano a fare l'utile, ma devono fare investimenti. Il Flaminio si deve riaprire, non ci sono alternative. Ad oggi l'unico progetto presentato è quello della Roma Nuoto, tra l'altro anche valido, se la Lazio lo presenterà ai primi di ottobre lo valuteremo con rapidità e puntualità, se non lo faranno sarà una loro legittima scelta. Che io sappia non ci sono Piani B, poi sta agli imprenditori valutarli".


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