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Felipe Anderson: "Alla Lazio sono cresciuto tantissimo. La Champions è la nostra grande ossessione"

di Valerio De Benedetti
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Una stagione particolare, condizionata dall'infortunio che lo ha tenuto fuori per metà campionato, ma da considerare comunque positiva per Felipe Anderson. Il brasiliano ha tirato fuori il carattere necessario per uscire da una situazione complicata. Al suo rientro ha ritrovato le gerarchie ribaltate, ha dovuto sudare per riconquistarsi il posto che spetta ad uno con le sue qualità. In un'intervista rilasciata al portale brasiliano UOL Esporte, Anderson è tornato a parlare dei suoi inizi di carriera, dei paragoni pesanti con calciatori di spicco, e di quanto sia maturato negli anni in Europa: "È stato molto bello ma allo stesso difficile il confronto con Ganso, sono stato subito paragonato a lui, e anche se cresci nelle giovanili, questo ti crea comunque molta pressione. Non ci sarà un altro Neymar, altri Ganso o Felipe Anderson, ma ci saranno nuovi Rodrigues, Arthur ognuno con la sua qualità e la sua personalità. Comunque è stato molto bello apprendere da questi ragazzi (Ganso e Neymar), con cui sono rimasto molto amico".

ARRIVEDERCI BRASILE - Era il momento giusto per lasciare il Brasile? Penso di si per tutta la situazione che si era creata in quel momento. Avevo l'opportunità di giocare in Europa in un club che aveva un progetto serio per me e insieme alla mia famiglia abbiamo deciso che fosse la scelta migliore. Tutte le problematiche relative alla mia decisione di lasciare il Santos sono state superate. Si parla molto del rapporto difficile che ho avuto con Ramalho (in quel tempo allenatore del Santos), ma abbiamo avuto modo di parlare e chiarirci. Ogni volta che vedo le partite del Santos faccio il tifo per il club e ho intenzione di tornare a vestire questa maglia. È una questione d'orgoglio aver fatto parte di questa società, e in un certo qual modo di rappresentarlo anche nel mondo. 

LA LAZIO - "Alla Lazio c'è stato lungo il periodo di apprendimento. Sono arrivato qui che ero soltanto un ragazzo. Ora invece sono maturato e ho anche indossato la fascia di capitano in alcune gare. In questa stagione la Champions League è la nostra grande ossessione, ma stiamo riuscendo a gestire bene questa ansia. Il segreto è pensare partita dopo partita. Non sarà facile, ma daremo la vita per conquistare questo obiettivo". 


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