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ESCLUSIVA Radiosei - Reja: "Lecito attendersi di più dal mercato. Hernanes? Deve giocare più avanti"

di Matteo Botti
Fonte: Matteo Botti-Lalaziosiamonoi.it

Una salvezza conquistata con i denti, una volta preso il timone in corsa, a febbraio. Ha risollevato la Lazio più confusa e stordita dell’era Lotito. L’ha salvata dall’incubo cadetto, riuscendo ad imprimere un’anima ai biancocelesti svuotati e sfibrati dalla suicida gestione Ballardini. Edy Reja ha riconsegnato nel giro di pochi mesi la dimensione che compete alla Lazio. Una dimensione europea, raggiunta tramite un calcio semplice, pragmatico e, risultati alla mano, fruttuoso. Due partecipazioni all’Europa meno nobile centrate nelle due stagioni in cui è stato per intero in sella al club capitolino. Il sogno Champions cullato, accarezzato per lungo tempo e alla fine soltatnto sfiorato, complice una serie impressionante di infortuni e scelte di mercato che – come oggi? – ridussero a suo tempo all’osso la rosa a disposizione. Amore ed odio caratterizzarono il suo rapporto con l’esigente piazza biancoceleste, probabilmente frutto di un modo di interpretare la gara che concedeva poco all’estetica. Riconoscenza, quella non è mai mancata nei confronti del trainer di Lucinico di Gorizia. Intervistato in esclusiva da Radiosei, l’esperto ex allenatore di Napoli ed Hajduk Spalato di origini slovene ha espresso il proprio pensiero relativamente al mercato operato da Tare e Lotito: Dal mercato della Lazio quest’anno ci si aspettava qualcosa in più davanti, viste le tre competizioni in cui è impegnata. Kozak è andato via, Rozzi anche, le soluzioni per quanto concerne il reparto avanzato appaiono misere, in special modo se si tiene conto dell’andamento delle ultime stagioni di Klose dal punto di vista della tenuta fisica. Per il resto la rosa mi sembra adeguata. Non è che sia stato un mercato importante, alla fine. La dirigenza laziale ha dato il meglio all’inizio. Probabilmente Petkovic è soddisfatto di quello che ha a disposizione, magari ha rifiutato altri giocatori propostigli. Il centrocampo appare il reparto pù ricco, ciònonostante vive sul rebus riguardo la posizione di Hernanes. Questo il Reja-pensiero in risposta a tal quesito: Hernanes è un generoso ma secondo me non può giocare in mediana. Può anche partire da lontano ma predilige giocare dalla metà campo in su, visti i grandi colpi che possiede anche in fase di finalizzazione. Oltretutto non è particolarmente portato all’interdizione. Questa è la mia valutazione, naturalmente non è oggettiva, Petkovic può vederla diversamente. A mio modo di vedere la Lazio ha subito così tanto contro la Juventus proprio in virtù delle scelte operate in mezzo al campo. I mediani laziali hanno passi diversi rispetto ai centrocampisti della Juve, hanno subito il loro strapotere fisico. Bisogna ponderare e valutare correttamente la squadra avversaria, e cercare di opporre i correttivi adeguati. La Lazio bisogna aspettarla, le valutazioni ci saranno più avanti. Biglia e Ledesma potrebbero anche coesistere, ma non con la Juve.Io vedevo Matuzalem in coppia con Ledesma: Francelino è un mediano bravo ad impostare che difende anche, completamente diverso dal Profeta. Per me Cristian e Matuzalem formavano una coppia perfetta, come caratteristiche. Lo scorso anno i biancocelesti sono partiti alla grande, anche due anni fa quando c’ero io. Verso gennaio, da routine ormai, è iniziata la catena degli infortuni che l’hanno frenata”. Poi sull’infortunio occorso a Radu, che nelle ultime uscite aveva anche ereditato la fascia di capitano prima da Stefano Mauri, poi da Ledesma: La perdita di Radu è un fattore grave, Stefan apporta un enorme equilibrio dietro. Con il recupero di Konko, Cavanda lo sposterei a sinistra, mantenendo Lulic i posizione più avanzata. Come caratteristiche Mauri può essere sostituito, la Lazio ha tanti giocatori in quella zona di campo anche se il brianzolo è atleta di intelligenza superiore". Un’occhiata alla Serie A. Reja non ha dubbi, la Lazio può lottare per l’Europa fino in fondo: “Il Napoli ha un potenziale straordinario da metà campo in su, ha tanta qualità ed è più tecnico rispetto allo scorso anno in cui faceva delle ripartenze la caratteristica preminente. La Lazio è sicuramente competitiva, certo gli infortuni a catena non danno una mano, contribuiscono a frenare il progetto tecnico che ha in mente l’allenatore. Se la giocherà con il Milan, la Fiorentina, l’Inter e la Roma per le posizioni a ridosso della Juventus e del Napoli. Quest’anno i giallorossi sono più tosti rispetto alla pochezza mostrata nelle ultime due stagioni. La compagine biancoceleste è sempre la stessa più o meno da 3-4 anni a questa parte ma rispetto alla mia gestione la rosa è superiore, dal momento che i titolari sono bene o male rimasti inalterati ma  la panchina è più lunga e di maggiore qualità. Una Lazio che, se da una parte ha mantenuto l’ossatura e la solidità che hanno contribuito alle buone stagioni passate, dall’altra non ha saputo rinnovarsi. Che sia questo il suo vero limite?


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