ESCLUSIVA Radiosei - Lepore, Ambasciata italiana: "L'85% dei fermati non c'entrava nulla, stiamo facendo il massimo"
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Si lavora 24 ore su 24 in Polonia per dare sostegno legale ai tifosi ancora fermati a Varsavia. Si tratta di 22 persone, le ultime ancora trattenute nella capitale polacca. Una situazione in continuo sviluppo, che necessita di essere descritta in maniera puntuale da chi di questa vicenda se ne occupa in primo piano. Per questo, in esclusiva ai microfoni di Radiosei è intervenuto Andrea Luca Lepore, Primo Consigliere dell'Ambasciata italiana in Polonia: "Non lasceremo mai questi ragazzi da soli", afferma con vigore il diplomatico.
Qual è la situazione attuale?
Particolarmente complessa. Quello che posso dire con sicurezza è che ci sono tre condanne a due anni con la condizionale, i tre sono già stati rilasciati sotto cauzione e sono tornati in Italia: si è trattato di un processo per direttissima, in cui hanno patteggiato. Se non commetteranno altri reati in Polonia, non saranno incarcerati. Poi ci sono quattro casi di condanne per direttissima da 3 a 6 mesi, con convalida d’arresto. Adesso sono seguiti da un avvocato, domani faranno domanda d’appello affinché il giudice eventualmente li rilasci sotto cauzione. Tutte le altre sono invece convalide dal fermo all’arresto, per le quali faremo domanda di riesame affinché possano essere liberati al più presto. In totale sono 22 le persone ancora in Polonia, tutti gli altri sono rientrati in Italia.
E’ stato un duro lavoro quello di questi giorni…
E’ stato infernale. Non abbiamo vissuto questa situazione a livello burocratico, ci siamo identificati con ogni singola famiglia delle persone fermate, qui c’è gente che non dorme da tre giorni.
Ha avvertito l’appoggio delle istituzioni italiane?
La presa di posizione del Ministro Bonino è stata chiarissima. Ha detto che avrebbe fatto qualunque cosa per far rientrare tutte le persone che non avevamo responsabilità penali e questo è successo. Ora lavoreremo fino allo sfinimento affinché rientrino tutti.
Si è fatto un’idea di come hanno agito le forze dell’ordine polacche?
In quella che è stata definita eufemisticamente un’azione preventiva sono state fermate, l’85% di persone che non c’entravamo assolutamente nulla.
C’è possibilità che queste condanne vengano scontate in Italia?
Il nostro obiettivo ora è quello di assicurarci che i ragazzi siano nelle migliori condizioni possibili, di rimanere in contatto con le famiglie e di farli uscire dal carcere il prima possibile. Dopodiché verificheremo se queste condanne devono essere scontate in carcere, possano tramutarsi in una pesante ammenda o riassorbite dalla condizionale, dato che stiamo parlando di ragazzi incensurati. Tutte le famiglie sono state messe in contatto con un legale (avvocato Roberto Privitera, ndr) che domani vedrà i ragazzi e consegnerà loro effetti personali.
Le tempistiche quali possono essere?
Ragionevolmente entro un paio di giorni dovremmo avere le idee più chiare. Oggi abbiamo condiviso il nostro tempo con i famigliari dei ragazzi, cerchiamo di fare tutto il possibile.
Tanti tifosi fermati hanno parlato di una condizione nelle carceri polacche al limite dell’umano…
Stiamo preparando un dossier al riguardo, invito tutti coloro che abbiano elementi ad avanzare la propria denuncia scritta.